Il mondo del calcio italiano si è risvegliato più povero. Nella notte ci ha lasciati Sidio Corradi, uno degli attaccanti più amati e rispettati del panorama sportivo nazionale. L’ex punta, vera e propria icona del Genoa e protagonista della storica vittoria del Bologna nel campionato 1963-64, era da tempo afflitto da una lunga malattia. Avrebbe compiuto 81 anni il prossimo 7 novembre. La sua carriera è stata un intreccio di dedizione e determinazione, elementi che lo hanno accompagnato fino all’ultimo respiro.
Il suo percorso calcistico prese il via nell’Orbetello, dove mosse i primi passi. Fu però con la maglia del Bologna che Corradi conquistò la Serie A, facendo subito notare il suo stile di gioco generoso e la forza di volontà. Dopo esperienze a Vicenza, Cesena e Varese, sembrava avviarsi verso una carriera da tipico attaccante di provincia. Ma fu il trasferimento al Genoa a segnare una svolta definitiva: lì nacque un legame indissolubile, diventando ben presto idolo della tifoseria e simbolo della squadra.
Con la maglia del Grifone, Corradi contribuì a scrivere alcune delle pagine più emozionanti della storia del club, guidando la risalita dalla Serie C fino al ritorno in Serie A. Il suo nome è legato a un primato straordinario: insieme a Marco Rossi, è l’unico ad aver segnato in tutte e tre le categorie professionistiche con la stessa casacca. Un dato che va oltre le statistiche, rappresentando un vincolo profondo con i colori rossoblù e un amore ricambiato da una tifoseria che non l’ha mai dimenticato.
Conclusa la carriera da calciatore, Corradi non si è mai realmente distaccato dal Genoa. Ha deciso infatti di dedicarsi alla crescita dei giovani, assumendo la guida della squadra Primavera e contribuendo a far emergere diversi talenti poi affermatisi nella massima serie. Il suo contributo al club, anche da dietro le quinte, è stato animato dalla stessa passione e autenticità che lo avevano distinto in campo.
In occasione della sfida inaugurale di campionato contro il Lecce, lo stadio Ferraris si trasformerà in un teatro di emozioni per salutare Corradi. La società ha predisposto ogni dettaglio per rendergli omaggio: lutto al braccio per i giocatori, un minuto di raccoglimento prima del fischio d’inizio e un tributo speciale dalla Gradinata Nord, tribuna che Sidio ha sempre sentito come parte di sé. Sotto la curva verranno deposti fiori, in un ultimo abbraccio simbolico a chi non ha mai nascosto il proprio legame: “Il Genoa è tutta la mia vita. Il Genoa è il Genoa.”
L’eredità che Sidio Corradi lascia non è fatta solo di gol o successi, ma di valori. È stato un punto di riferimento, un esempio di fedeltà e spirito di appartenenza, capace di incarnare l’anima del Genoa e della sua città. La sua figura resta scolpita nella memoria collettiva, come custode di un’identità calcistica che va ben oltre il rettangolo di gioco.
Ciao Sidio. ❤💙
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