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Luca Argentero votato come Presidente della Repubblica: “Vergogna”, sbotta. Ma la lista dei Vip si allunga

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Da un mese a questa parte l’attenzione dell’opinione pubblica si è cristallizzata attorno all’elezione del nuovo Presidente della Repubblica e dopo l’inizio delle votazioni non sono mancate critiche ed opinioni da parte dei vip, tra cui Luca Argentero. L’attore ha infatti preso la parola sui social per esprimere il suo parere contrariato su alcuni nomi fatti nel corso delle prime tornate di voti. Nel corso del primo scrutinio non hanno sorpreso le tante schede bianche quanto piuttosto i nomi di diversi personaggi del mondo dello spettacolo. Tra i nomi dei vip fatti sono spuntati quelli di: Bruno Vespa, Alberto Angela, Amadeus, Alfonso Signorini, Fulvio Abbate, Mauro Corona, Giuseppe Cruciani, Claudio Sabelli Fioretti.

Una pratica curiosa che si ripete e che non dà una bella immagine della politica italiana, mostrando come prima di raggiungere un accordo tra i grandi elettori nell’Aula di Montecitorio si temporeggia in attesa di costruire un’intesa tra le parti alla ricerca di un nome gradito ai partiti.

Luca Argentero commenta con stizza i nomi dei vip per la corsa al Presidente della Repubblica

Luca Argentero commenta con stizza

I nomi avanzati da parte dei grandi elettori anche se rispettabili, hanno aperto alle discussioni invitando ad una maggiore serietà proprio come ha fatto Luca Argentero, che lasciandosi andare ad un moto di sdegno ha commentato con un post sui social l’incresciosa situazione. A proposito dei nomi dei vip usciti fuori dalle urne, l’attore piemontese ha scritto un post dal tono mordace su Twitter: “A te, rappresentante del nostro governo, che ti diverti a sparare nomi a caso come se fossi in classe alle medie…sei una vergogna. Quanto vorrei sapere il tuo nome”.

Inoltre Luca Argentero ha inaugurato con il suo post l’hashtag #votopalese chiedendo che i voti del Quirinale vengano palesati per evitare la pratica di tirare in ballo nomi che non fanno parte del contesto politico nazionale, solo per perdere tempo in vista di raggiungere accordi tra le parti.

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Come è successo sette anni fa nel corso dell’elezione di Sergio Mattarella anche per il suo successore si è riproposto il “toto nomi”, a cui ha fatto da cornice un’altra pratica: sparare dei nomi in attesa di restringere la cerchia dei papabili candidati che ambiscono ad occupare la poltrona del Quirinale. In attesa di scoprire chi sarà il nuovo Presidente della Repubblica non mancano le discussioni che esortano a fare dei nomi degni di inserirsi nella corsa al Colle, e di evitare di procrastinare l’elezione.

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