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Luciana Littizzetto preoccupata per la sorte degli italiani scrive una lettera ai No Vax: “Basta alibi! Non vogliamo fare Natale in tre a tavola. Vacciniamoci”

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La firma satirica di Luciana Littizzetto è rimasta impressa a Che Tempo che Fa quando la comica ha letto una lettera che ha destinato ai no-vax. Dopo un lungo monologo la sua lettera si è trasformato in un appello dallo stile telegrafico, invitando non solo a riflettere ma anche ad assumersi le proprie responsabilità. Nel corso della puntata di domenica 21 novembre di Che Tempo Che fa, Lucianina sdraiata come di consueto sul bancone di Fabio Fazio ha letto la lettera scritta ai no-vax con la consueta verve ironica dal taglio pungente. Un monologo critico e dal ritmo incalzante per denunciare la situazione pandemica che vede un preoccupante rialzo dei contagi.

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“Ve lo scrivo come se fosse un telegramma, perché il messaggio arrivi dritto al punto. Aiutiamoci. STOP. Facciamoci il più bel regalo di Natale. STOP Cerchiamo di avere cura di noi, dei nostri cari, e delle persone più fragili. STOP. Vacciniamoci. STOP Vogliamo tutti che finisca. STOP. STOP. STOP” – questa la conclusione della sua lettera-monologo.

Luciana Littizzetto No Vax

La lettera di Luciana Littizzetto ai no-vax

La comica ha esordito affondando le sue prime staffilate scherzose ma allo stesso tempo polemiche: “Cari no-vax, ormai ho capito che non cambierete mai idea, che per voi il vaccino è respingente come i Maneskin per Pillon.

Se dopo aver visto la gente crepare, i medici e gli infermieri vestiti da apicoltori lasciarci la pelle, le file di jeep a Bergamo, gli amici contagiati che ora hanno i polmoni di Macramè, se dopo aver visto chiudere milioni di negozi, serrare i cinema, i teatri, le discoteche, aver visto la gente morire di altre malattie perché gli ospedali erano pieni di urgenze, se neanche le parole di Speranza (inteso non come virtù, ma come ministro) che a vederlo sembra sempre più Dracula, fine. Prendiamo atto”.

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Parlando poi delle manifestazioni no-vax e no Green pass la comica piemontese ha detto: “Veniamoci incontro (a due metri di distanza). Evitate almeno di manifestare, di assembrarvi, lasciate libere le piazze, tanto io ve lo dico: il Green pass non lo leveranno, perché è l’unico modo che abbiamo per consentire alla nostra economia di non andare gambe all’aria. Anzi, voi potete manifestare proprio perché la maggior parte di noi ha il Green pass, se no sareste tutti chiusi in casa a pisciare i cani con la carrucola dai balconi”.

Il tono invettivo della Littizzetto è diventato meno polemico quando è passata a fare una sorta di appello al fronte contrario al vaccino: “Quello che vi chiedo è di comprendere le nostre di paure, di pensare un attimo anche a noi ‘Sì vax’. Provate a capire quanto ci rode a noi dover vedere altre chiusure, dover fare pure la terza dose perché il virus continua a gironzolare. […] Vogliamo fare un Natale come l’anno scorso solo tra congiunti, in tre a tavola ma con sanguigni, in sei con addosso la rete anti grandine, in otto solo se gemelli siamesi? […] Adesso non abbiamo più l’alibi della sfiga, quello che succederà è tutto nelle nostre mani e nei nostri avambracci”.

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