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Luciana Littizzetto, parole al vetriolo contro Giorgia Meloni: “Non lo sapevo che il problema numero uno in Italia fossero…”

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Luciana Littizzetto non ha perso occasione, nel corso di una puntata di Che tempo che fa, di ironizzare sul Governo Meloni, lanciando alcune frecciatine riguardo specifici provvedimenti, come quello concernente i rave party. In precedenza, la comica torinese ha rimproverato Gasparri sulla Legge 194, suggerendo di introdurre, nel Ministero dell’Istruzione, il termine ”merito”. Inoltre, a detta della Littizzetto, cominciare ad intervenire sui rave non é stata una mossa adeguata, a giudicare dai tanti problemi che affliggono il nostro Paese. 

Luciana ha elencato, successivamente, una serie di provvedimenti, suggerendo al Governo Meloni come procedere. Il decreto d’urgenza per lo spazio vuoto nei sacchetti di biscotti. Perché, con la crisi, il pacchetto resta lo stesso, ma diminuiscono i biscotti dentro”, ha scherzato la Littizzetto, sotto lo sguardo vigile di Fabio Fazio. 

Sempre ironizzando, la comica ha suggerito al Governo Meloni un altro intervento: ”Il test obbligatorio e tagliando annuale ai carrelli dei supermercati con regolamentazione orientamento delle ruotine”. Ad un certo punto, Luciana Littizzetto si é fiondata sul tema del momento: i rave party. 

Luciana Littizzetto contro la Meloni: ”Per carità, va benissimo cominciare dalle piccole cose…”

Luciana Littizzetto si é schierata contro il provvedimento del Governo Meloni relativo ai rave party, dicendo: Non lo sapevo che il problema numero uno in Italia fossero i rave. Che per altro erano già illegali prima e adesso sono diventati illegalissimi”. Dunque, a detta della simpatica comica, la Meloni avrebbe dovuto pensare alla risoluzione di altri problemi più urgenti, invece di concentrarsi sulla repressione dei rave party. 

Littizzetto punzecchia Meloni

Non a caso, Luciana Littizzetto ha rincarato la dose, dicendo: ”Questa settimana abbiamo scoperto una cosa che non sapevamo, che i problemi dell’Italia erano i rave. Io non lo sapevo. Erano due i problemi grandi in Italia: i rave e avere 10mila euro in contanti nel portafoglio”. A questo punto, la Littizzetto ha dato il meglio di sé, dando sfogo a tutta la sua ironia. 

”Poi, per carità, va benissimo cominciare dalle piccole cose. E allora, a questo proposito, ho qui un elenco di cose sulle quali, a mio parere, tocca subito sparare un divieto, una legge o un decreto…”, ha affermato Luciana Littizzetto, entrando nel vivo del suo monologo: ”Cominciamo dall’inizio. Divieto di vestirsi da gerarca nazista e/o soldato fascista e/o amazzone di Gheddafi e/o commercialista di Pinochet alle feste di qualsivoglia ordine e grado, qualora si voglia intraprendere una carriera pubblica, ma anche una carriera in generale”. Alla lunga lista di cose da fare, poi, la Littizzetto ha aggiunto: ”La legge di iniziativa popolare per cui ogni politico che pronuncia la dicitura ‘ponte sullo stretto’ debba armarsi di cazzuola e cemento per iniziarlo”. 

In conclusione, Luciana, suscitando l’ilarità generale, si é rivolta direttamente alla Meloni, dicendo: ”Una cosa c’era da fare senza disturbare. Una, Giorgia. Lasciare ‘sta ca**o di ora solare. Quello era da fare. Era facile, facevi bella figura, si risparmiavano un casino di soldi e ti smarcavi dall’Europa senza rischiare. Perché no?”. Insomma, Luciana Littizzetto non le manda certo a dire ma, con la sua simpatia, é difficile non perdonarla.

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