Lucio Dalla, la sua eredità è andata distrutta: ecco come il patrimonio del cantautore bolognese è stato dilapidato

La morte di Lucio Dalla oltre a sconvolgere il panorama musicale nazionale, lasciando un grande vuoto, ha aperto la strada a delle roventi discussioni legate alla sua eredità, dal momento che non ha lasciato un testamento e degli eredi diretti. Dopo la prematura scomparsa del cantautore bolognese, morto nel 2012 per un infarto, è divampata la disputa attorno al suo patrimonio, animata da una vera battaglia per impadronirsi della sua eredità non solo economica.

La guerra tra gli eredi di Lucio Dalla è stata al centro di un incandescente dibattito tra più parti. In particolare la disputa ha interessato Marco Alemanno, compagno di Dalla al suo fianco fino alla morte, ed i familiari del compianto cantautore ossia i cugini. Una lotta che si è risolta con una decisione che in assenza di testamento ha favorito i familiari del cantautore bolognese a discapito del compagno di Dalla al suo fianco per più di 9 anno; un epilogo che ha lasciato l’amaro in bocca a Marco Alemanno.

Lucio Dalla, la sua eredità è andata distrutta

Gli eredi del grande Lucio Dalla hanno potuto mettere le mani sul suo patrimonio materiale ed artistico, che comprende anche la casa dove l’artista ha convissuto con il suo compagno. Un patrimonio costruito in 50 anni di carriera e stimato attorno ai 100 milioni di euro, che comprende tra l’altro diversi immobili distribuiti sul territorio ed una barca.

 

Leggi anche: Paolo Del Debbio scoppia in lacrime a Domenica In: “Mio padre pesava 40 chili…”, commossa anche Mara Venier

Ma non bisogna poi tralasciare il suo lascito artistico relativo ai diritti d’autore di 581 canzoni, la cui scadenza è prevista per il 2082. L’epilogo della diatriba tra gli eredi ha creato un vero e proprio polverone che ha riecheggiato sui vari media, per via soprattutto dell’assegnazione dell’abitazione di Dalla e del suo compagno agli eredi.

Leggi anche: Belen Rodriguez chiede aiuto e lancia un messaggio misterioso: “Chi mi cura il cuore rotto?”