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Madri manipolatrici: le madri che trattano i propri figli in modo negativo

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Le madri manipolatrici, sono quelle madri che trattano i propri figli in maniera estremamente negativa.

È ormai assodato che i bambini, fin dai primi mesi di gravidanza, assorbono i suoni provenienti dal mondo esterno e le emozioni della propria madre.

Ma le emozioni non sono le stesse per tutte le mamme.

Alcune donne, a seconda del loro stato emotivo, sviluppano sentimenti di rifiuto verso il loro bambino durante la gravidanza.

Questo rifiuto può accentuarsi se si sviluppa una depressione postpartum. Nella maggior parte dei casi, è solo una situazione transitoria.

Perché alcune madri invece, trattano sempre i loro figli in modo negativo?

Una spiegazione potrebbe trovarsi nella loro infanzia, in probabili abusi e violenze di cui sono state vittime.

Negli anni della spensieratezza hanno invece appreso che il mondo è, come da definizione, un luogo insicuro.

Pertanto, il comportamento di queste madri finisce per essere lo stesso di quello che hanno subìto come bambine.

Eppure pensavano, mentre venivano maltrattate, che non avrebbero mai fatto lo stesso con i propri figli.

Perché quindi si comportano così?

Perché questo è un comportamento inconscio. Quello che hanno più odiato diventa il comportamento automatico. Questo è quello che hanno imparato.

Una madre manipolatrice cerca di avere il controllo su tutto. Utilizza paragoni e umiliazioni, anche in pubblico, come metodo di controllo.

Quando una madre manipolatrice ha più di un figlio, può identificarsi con uno di loro, indirizzandogli la sua preferenza e denigrando gli altri.

Questo è quando compare il confronto. Non c’è arma più distruttiva dell’ingiustizia di un confronto. Esaltare un figlio per mortificare gli altri.

C’è dietro quella preferenza la necessità di avere un alleato tra i suoi figli, per giustificare il suo comportamento.

È necessario formare un’alleanza con altri membri della famiglia per esercitare il controllo.

La madre spesso agisce da vittima per generare sensi di colpa nei suoi figli, specialmente quando diventano adulti e prendono le loro decisioni.

Li tratta tratta ancora come bambini, negando il loro ruolo adulto.

Il controllo può variare dalla scelta dell’abbigliamento e dello stile personale, al modo in cui il figlio deve parlare e agire.

Questo comportamento diventa ancora più critico quando il bambino, divenuto adulto, decide di formare una famiglia.

La madre manipolatrice raddoppia i suoi intenti, vuole dettare le regole della famiglia definendo come allevare i nipoti, come preparare il cibo e anche quando concepire più bambini.

Naturalmente una nuora non sarà mai di suo gusto e disapproverà sempre le scelte del figlio.

C’è solo questo dietro l’atteggiamento delle madri manipolatrici?

No … Dietro questo comportamento c’e la paura dell’abbandono e della solitudine, situazione che si verifica quando i figli non riescono a stabilire un confine tra la loro famiglia e lo spazio individuale.

Quello che queste madri ottengono con la propria negatività è quindi quello che temono di più: la solitudine.

Nel caso di figli unici o di qualsiasi malattia o condizione di disabilità, la situazione si trasforma in un eterno ricatto …

Ed inizia l’eterna litania : “Ho lasciato tutto per te …”, “Mi sono sacrificata per creare te”, “mi sono ammalata per te…”ecc.

Come comportarsi in questa situazione?

Innanzitutto, è importante riconoscere che l’aiuto di un professionista è necessario perché le ferite create, se non trattate, hanno un’alta probabilità di raggiungere i nipoti.

È possibile spezzare la catena.

Inoltre, è consigliabile, per quanto riguarda la situazione economica, stabilire una distanza fisica conquistando quanto prima l’indipendenza.

Quando un figlio dipende ancora economicamente dalla madre, è difficile imporre limiti.

L’aiuto di uno psicologo è importante per aiutare i figli delle madri manipolatrici a rompere i legami e a liberarsi dai sensi di colpa provocati.

Bisogna essere assertivi, rompere il cerchio e non ripetere la sceneggiatura.

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