Follia in un McDonald’s dove si è consumato un omicidio dopo che una cliente ha fatto una videochiamata al figlio: la mamma si lamenta per le patatine fredde e che nessuno le dava ascolto. Una lamentela che ha fatto infuriare il figlio della donna che l’ha raggiunta al fast food dove ha prima preso a pugni il dipendente per poi sparare al 23enne che ha portato l’ordine alla mamma.
La furia omicida andata in scena in un McDonald’s nel quartiere di Brooklyn, a New York, ha lasciato impietriti i clienti che hanno assisto a quella drammatica aggressione, che si è conclusa con uno sparo che ha strappato la vita ad un dipendente della nota catena di fast food. Una tragedia inspiegabile che ha lasciato senza risposta una lunga serie di interrogativi, e che è andata in scena il primo agosto quando dopo la videochiamata l’omicida si è presentato nel locale dove ha preso prima a pugni il 23enne per poi estrare la pistola e sparargli.
La vittima rimasta ferita gravemente dopo quattro giorni di agonia in ospedale è morta: si tratta di Matthew Webb, il quale è stato colpito al collo da un proiettile. Una brutta ferita come osservato sin dal momento dei primi soccorsi, in seguito il giovane è stato trasportato in condizioni critiche presso il Brookdale University Hospital. Dai fatti riscostruiti dalla polizia locale è stato possibile ricostruire il futile movente e le dinamiche dell’omicidio: le lamentele per delle patatine fredde.
Dopo le lamentele della mamma dell’assassino per le patatine troppo fredde e che nessuno le dava ascolto nel locale, affidate ad una videochiamata su FaceTime, suo figlio si è precipitato nel locale. Michael Morgan, 20 anni, dopo essersi fiondato nel McDonald’s che sorge nel quartiere di Brooklyn ha dato vita ad una violenta aggressione prendendo a pugni il dipendente. Dopo averlo ripetutamente colpito scaricandogli la sua rabbia addosso gli ha sparato con una 9 mm che si era portato dietro con sé.
Il giovane omicida è stato arrestato sul posto con l’accusa preliminare di tentato omicidio e possesso illegale di un’arma, ma la sua posizione si è in seguito aggravata per via del decesso della s vittima e così l’accusa attuale è quella di omicidio. Anche la sua fidanzata Camellia Dunlap è stata tratta in arresto: per la 18enne l’accusa è quella di complicità ed occultamento delle prove visto che ha cercato di nascondere la pistola con cui ha sparato a Matthew Webb.
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