Massimo Galli, direttore del reparto Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, ha fatto luce sull’attuale situazione relativa alla diffusione del Covid, tenendo conto anche di ciò che sta accadendo in Cina, dove il contagio sembra inarrestabile. Quali sono i rischi connessi ad una nuova ondata di Covid? Potrebbe arrivare da noi l’ennesima variante a cui far fronte?
”Non ci aspettiamo che compaia una variante ‘Terminator’, ma una un po’ più diffusiva che comunque oggi possiamo fronteggiare…”, ha affermato Massimo Galli, ospite alla trasmissione Agorà, in onda su Rai Tre. Tuttavia, nel mese di dicembre, a Pechino si é registrato un aumento considerevole dei casi di Covid che ha gettato molti nello sconforto.
Nel frattempo, da noi é stata emanata una circolare dal Ministero della Salute che ha fatto chiarezza sulla situazione. ”Sebbene l’evoluzione della pandemia sia allo stato attuale imprevedibile, il nostro Paese deve prepararsi ad affrontare un inverno in cui si potrebbe osservare un aumentato impatto assistenziale, attribuibile a diverse malattie respiratorie acute, prima fra tutte, l’influenza…”, é scritto nella circolare, che precisa: ”…e alla possibile circolazione di nuove varianti di SARS CoV-2, determinata anche dai comportamenti individuali e dallo stato immunitario della popolazione”. Insomma, non bisogna abbassare la guardia, contro un virus piuttosto imprevedibile.
Massimo Galli ha sottolineato come anche l’emergenza possa assumere un volto diverso rispetto agli anni scorsi. Non a caso, il sanitario ha aggiunto: ”L’emergenza cinese allarma e preoccupa, ma viviamo una situazione diversa rispetto a quella che abbiamo vissuto negli anni scorsi…”. É necessario, infatti, considerare anche la situazione di coloro che si sono vaccinati, per cui si ritiene possano fronteggiare il virus senza rischio di affollare le sale di rianimazione negli ospedali.
Inoltre, come ha sottolineato Massimo Galli, bisogna considerare anche coloro che, pur essendosi vaccinati, hanno avuto nuovamente il Covid. ”In Italia ci sono 50 milioni di persone che hanno completato il primo ciclo vaccinale e si può presumere che siano sufficientemente in grado di resistere alla malattia e di non finire in rianimazione…”, ha affermato Galli, spiegando: ”…poi ci sono 30 milioni di italiani che si sono rivaccinati e che il virus l’hanno contratto”. In sostanza, dobbiamo iniziare a preoccuparci, in vista di un massiccio ritorno del Covid in Italia?
Massimo Galli é stato molto specifico sulla questione, affermando: ”Evidentemente, non ci dobbiamo aspettare, se le cose rimangono così, un enorme ritorno del Covid”. Nel frattempo, però, é stato prorogato l’uso di dispositivi di protezione per utenti, lavoratori nonché per i visitatori di strutture mediche ed assistenziali. Dunque, la parola d’ordine é sempre ”cautela”.
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