“Io sorrido” ha detto Matteo Renzi a margine di un convegno commentando la notizia battuta ieri dalle agenzie di stampa.
Matteo Renzi è stato iscritto nel registro degli indagati, insieme ad altre persone tra le quali Lucio Presta, il manager dei Vip, per finanziamento illecito. Il leader di Italia Viva ed ex Premier risulta dunque indagato per una vicenda relativa ai rapporti tenuti con la società Arcobaleno tre, produttrice del documentario “Firenze secondo me” e non solo. Secondo l’accusa, dietro al rapporto con questa società, Matteo Renzi avrebbe intascato fondi destinati al partito da lui fondato.
La vicenda del documentario venne alla luce da una inchiesta del settimanale L’Espresso di qualche tempo fa. E in questi giorni le Fiamme Gialle hanno messo sotto la lente i rapporti avuti da Matteo Renzi con Lucio Presta ed il figlio. Il leader di Italia Viva, secondo le prime indiscrezioni, avrebbe intascato 454 mila euro dalla produzione del documentario “Firenze secondo me”, girando poi 20 mila euro al figlio di Presta.
Questi fondi, la cui somma totale si aggira intorno ai 700 mila euro,come riportato dagli organi di stampa, sarebbero serviti all’ex Presidente del Consiglio per la villa da lui acquistata sulle colline di Firenze. Ma, come sottolineato anche da Il Fatto Quotidiano, non è la villa ad essere sotto la lente delle Fiamme Gialle , quanto la Fondazione di Matteo Renzi. Quella che l’attuale leader di Italia Viva ha utilizzato nella sua carriera politica.
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“Io sorrido, ha detto Matteo Renzi, ma c’è un punto preoccupante, il processo Open: perché si processa la politica. Non si processa il finanziamento di nascosto ma si pretende che i finanziamenti li decide il giudice penale. Io vengo accusato di aver fondato una corrente, continua il leader di Italia Viva, e il giudice penale pretende di decidere che io ho formato una corrente e sequestra 30 telefoni di persone.”
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“Io non ho paura, prosegue Renzi, sono andato contro tutti e contro tutto per fare un nuovo governo. Pensate se possono farmi paura con qualche velato avvertimento e con qualche avviso di garanzia comunicato via stampa in un determinato giorno. Tutte le nostre attività solo legali, lecite, legittime. Si parla di una mia attività professionale che sarebbe finanziamento illecito alla politica, cosa che non sta né in cielo né in terra. Quando arriveranno gli atti potremo discutere e confrontarci”.
Più che preoccupato Renzi sembra quindi indignato. Vedremo cosa verrà fuori da questa inchiesta.
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