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Matteo Salvini e Giorgia Meloni scoppia la polemica: il clamoroso gesto che ha fatto esplodere un “caso politico”

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Attorno ai nomi di Matteo Salvini e Giorgia Meloni sono esplose nuovamente le polemiche, dopo la diffusione delle immagini del chiacchieratissimo karaoke che ha finito per essere etichettato come un vero e proprio “caso politico”.

La bufera mediatica è stata alimentata dalle dichiarazioni severe degli esponenti dem e M5s che hanno additato i loro avversari politici accusandoli di esibizionismo dopo la diffusione del video della loro performance canora sulle note di “La canzone di Marinella”, in occasione del cinquantesimo compleanno di Salvini. Le immagini diffuse da Nicola Porro hanno aperto la strada alle discussioni, e così sono esplose voci di protesta che hanno accompagnato il clima con cui è andato in scena il consiglio dei ministri a Cutro.

Contro il karaoke di Salvini e Meloni ha fatto sentire il suo disappunto la capogruppo uscente dem alla Camera, Debora Serracchiani che citando Eugenio Montale si è scagliata contro di loro: “Codesto solo oggi possiamo dirti, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”. 

Meloni e Salvini cantano La canzone di Marinella
Giorgia Meloni e Matteo Salvini che cantano al karaoke

Matteo Salvini e Giorgia Meloni scoppia la polemica

Tra i commenti più polemici non è passato inosservato quello di Angelo Bonelli: “Non hanno trovato il tempo, perché non hanno voluto, per incontrare i famigliari delle vittime e dei dispersi del naufragio che sono disperati, ma il tempo lo hanno trovato per festeggiare e cantare con tanto di video pubblici. Ancora una volta mi vergogno per loro perché dimostrano di non sapere cosa vuol dire avere un comportamento sobrio quando il Paese vive un lutto così profondo”.

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Simona Malpezzi capogruppo dem al Senato, su Twitter ha commentato: “Non hanno reso omaggio ai morti di Cutro, hanno messo in piedi una patetica messinscena, cambiato gli impegni istituzionali per andare a cantare alla festa di Salvini. Disumanità, cinismo, improvvisazione e spregiudicatezza”. Anche Chiara Gribaudo presente a Cutro ha firmato parole al vetriolo: “Qui non c’è nessun karaoke, nessuna voglia di festeggiare. Solo dolore, rabbia ma anche la convinzione che un Paese migliore e solidale esiste”.

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