Era sembrata, in un primo momento, la classica tragedia familiare in cui si spera sempre in un lieto fine. Ma la vicenda della piccola Melina Galanis Frattolin, solo nove anni, ha preso una piega devastante. Dopo giorni di angoscia e ricerche senza sosta, il corpo della bambina è stato ritrovato senza vita in una zona boschiva, gettando nello sconforto due continenti.
Tutto ha avuto inizio sabato sera, quando il padre, Luciano Frattolin, 45 anni, ha contattato i soccorsi, raccontando che la figlia era sparita nei pressi dell’Interstate 87, vicino a Lake George, nello stato di New York. Secondo il suo racconto, durante una breve sosta, la bambina sarebbe stata portata via da uno sconosciuto a bordo di un furgone bianco.
La denuncia ha attivato una massiccia mobilitazione: elicotteri, squadre cinofile, agenti e ranger si sono messi immediatamente sulle tracce della bambina. Tuttavia, già nelle prime ore dell’indagine, la versione del padre ha iniziato a vacillare. Troppe discrepanze, ricostruzioni contrastanti, dettagli mancanti. Le autorità statali hanno presto preso in mano il caso, segno di una situazione più complessa di quanto apparisse.
Il ritrovamento del corpo, avvenuto a circa 24 chilometri dal luogo indicato da Luciano, ha messo un tragico punto finale alle ricerche. Ma le parole degli investigatori non hanno lasciato spazio a dubbi: non ci sono prove di un rapimento e non vi sono pericoli per la comunità. Un messaggio chiaro che sposta l’attenzione sul contesto familiare.
Luciano, imprenditore con una carriera nel settore del caffè, ha un passato che attraversa tre Paesi: origini italo-etiopi, anni trascorsi tra Africa ed Europa, e una vita attuale in Canada, a Montreal, dove ha costruito una nuova esistenza. Ma oggi il suo profilo internazionale si intreccia con un interrogativo agghiacciante: quale parte ha avuto nella morte della sua bambina?
Le indagini proseguono serrate. Nessun fermo è stato ancora ufficializzato, né sono emerse le cause precise del decesso. Ma il linguaggio cauto ma rivelatore delle autorità fa intendere che la direzione delle indagini è già tracciata.
In attesa dei risultati dell’autopsia e di ulteriori risvolti, resta solo lo sconcerto per la tragica sorte di Melina. Una storia che ha infranto ogni speranza e che insinua dubbi profondi su una verità ancora tutta da svelare, forse celata dietro il volto affranto di un padre che, fino a prova contraria, resta al centro di un’indagine sempre più inquietante.
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