A Piacenza, i lavoratori Ikea senza Green pass si sono trovati nella condizione di mangiare per terra durante la pausa pranzo, perché la mensa vietata a chi è sprovvisto di certificazione non può ospitarli. Come previsto dal decreto che ha reso obbligatorio il pass, i lavoratori che ne sono sprovvisti non possono accedere alle mense nel corso della pausa pranzo.
Dopo le immagini dei poliziotti seduti sulla scalinata fuori dalla mensa, adesso da Piacenza arriva un’altra testimonianza simile, con la mensa vietata ai lavoratori Ikea senza Green pass. In un magazzino alcuni impiegati sono stati immortalati a pranzare seduti sul pavimento, come denunciato dai sindacati che hanno colto la palla al balzo per richiedere una tensostruttura per offrire un posto dove mangiare “in modo più dignitoso”. Inoltre i sindacati hanno chiesto di poter disporre di un camper vaccinale con lo scopo di persuadere il fronte restio alla vaccinazione a sottoporsi all’inoculazione del siero anti Covid.
Dopo la denuncia è arrivata la risposta da parte dell’azienda che ha fatto sapere che si sta organizzando affinché non si ripetano altri episodi presso il deposito centrale del colosso svedese, un punto logistico che serve i negozi. La foto-denuncia ha riacceso le discussioni non solo sul Green pass obbligatorio ma anche su altre questioni. I lavoratori ritratti in foto sono stati immortalati mentre si trovavano all’esterno, in una sede riservata a chi non ha il Green pass, mentre in un’altra foto sono presenti dei lavoratori che consumano il pranzo seduti a terra. Questo perché presso il magazzino del colosso svedese vige il divieto di consumare cibo negli spazi aziendali se non si è forniti di certificazione verde.
In pratica, i lavoratori possono prendere il caffè ma non sostare per mangiare, inoltre si è reso obbligatorio che ogni lavoratore sanifichi da solo il posto in cui consuma il pasto. Salvatore Buono, esponente della Cisl che segue il settore logistico, ha dichiarato: “Il ministero impone il Green pass nei luoghi dove c’è somministrazione, e l’azienda ha esteso l’interpretazione in maniera restrittiva, poi ha ridotto l’orario di ingresso in mensa, prima di tre ore, dalle 11 alle 14, ora di un’ora, dalle 12 alle 13”.
Dopo l’approvazione del Green pass obbligatorio, l’accesso alle mense negato ai non vaccinati ha fatto esplodere delle cocenti discussioni che hanno riguardato in prima battuta le forze dell’ordine, ma anche diverse aziende, una situazione che ha spinto i sindacati a rivendicare delle regole chiare e delle condizioni più dignitose, sottolineando che si è creata una condizione paragonabile al “Far West”.
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