Milo Infante si sfoga: "Adesso basta, ecco perchè sono furioso con la RAI"
Milo Infante, giornalista di Rai, ha espresso delusione per la mancata riconoscenza del suo lavoro da parte dell’azienda, nonostante il successo dei suoi programmi.
“Dalla Rai nessun riconoscimento per il mio lavoro. Non sono stato un bravo ragazzo”, ha dichiarato Infante. Il suo programma Ore14 ha ottenuto eccellenti risultati in termini di ascolti, ma, a differenza di altri show come Viva Rai2! di Fiorello, non ha ricevuto lo stesso livello di attenzione mediatica.
Infante ha rivelato che, nonostante l’assenza di riconoscimenti ufficiali, il suo programma è molto seguito. “Se avessi dovuto scommetterci un centesimo quando ho iniziato, quattro anni fa, non l’avrei fatto”, ha confessato, sottolineando come il suo show abbia incrementato lo share da 5% a 9%, superando anche i programmi successivi nella stessa fascia oraria.
Il programma di Infante, secondo lui, è il “programma più inosservato nella storia della tv”. Nonostante i numeri positivi, non ci sono stati comunicati o menzioni nei media a confermare il successo del suo lavoro. “Mai visto un comunicato sugli ascolti record, mai stati citati in una conferenza stampa”, ha lamentato il giornalista. Tuttavia, ha ricevuto supporto e riconoscimento dal Tgr, che gli ha permesso di essere tra i primi a riportare le notizie.
Infante ha anche toccato il tema politico, respingendo le accuse secondo cui il suo talk show favorirebbe la destra. Ha chiarito:
“Questa tv porta voti alla destra solo se è al potere la sinistra”.
Se la premier è Giorgia Meloni e la tv evidenzia problemi di ordine pubblico, il governo non ne giova.
Nell’intervista, ha anche condiviso ricordi personali sul padre, anch’egli giornalista, descrivendo le difficoltà e le sfide che ha dovuto affrontare, inclusa una truffa che lo ha costretto a ricominciare da zero. “Mio padre era anzitutto una brava persona. Scriveva di terrorismo, faceva grandi inchieste e, per quello che so, non ha mai scritto il falso”, ha ricordato con ammirazione.
Inoltre, Infante ha vinto quattro cause legali contro la Rai, affermando che le sue dispute con l’azienda non avevano radici politiche. “La politica non c’entra”, ha insistito, citando un periodo particolarmente tumultuoso in Rai durante il cambio di governo tra Berlusconi e Monti.
Infine, ha parlato della sua passione per il giornalismo, che vede come una missione per scoprire la verità e lottare per la giustizia. “Qualcuno dice che sono ossessionato da quel caso [Denise Pipitone], ma per me è un dovere arrivare alla verità e fare qualcosa per avere giustizia”, ha affermato Infante, evidenziando il suo impegno incessante nei confronti delle vittime e delle loro famiglie.
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