Lo smartphone è diventato ormai parte della nostra vita e, alle volte, può risultare un oggetto molto pericoloso.
È lo stesso destino quello che ha accumunato Alua, 14 enne ragazza del Kazakistan a Le Thin, stessa età, di Hanoi.
Hanno perso la vita durante il sonno a causa del loro smartphone.
La storia di Le Thin, accaduta due anni fa, ricorda il comportamento di molti adolescenti che non riescono a separarsi dal loro smartphone.
Giovani che spesso accusano anche problemi di concentrazione per la mancanza di riposo, e che anche durante la notte devono avere sempre accanto il loro oggetto di culto.
I medici confermarono che la morte della giovane ragazza avvenne per ” elettrocuzione” , ovvero una scarica elettrica causata da un impianto in tensione.
Vittime degli smartphone tenuti sul letto
L’indagine condotta rigorosamente dalla polizia di Hanoi rilevò che il cavo del caricabatterie utilizzato da Le Thin probabilmente non era originale.
Il dispositivo trovato bruciacchiato accanto al corpo della ragazza non solo era più corto del dispositivo utilizzato per l’Iphone, ma anche danneggiato.
Ciò che invece è accaduto a Alua Abzalbek, sorridente giovane di Bastobe, Kazakistan pochi mesi fa, ci riporta ad un’altra abitudine pericolosa.
Quella che hanno tanti ragazzi di addormentarsi con lo smartphone in carica mentre ascoltano musica.
In questo altro tragico caso ciò che ha causato la morte di Alua è stata l’esplosione improvvisa della batteria.
I soccorsi intervenuti prontamente sul posto non hanno potuto che confermare il decesso della giovane ragazza causato dal surriscaldamento del dispositivo.
Le autorità locali impegnate nelle indagini hanno fatto sapere di aver contattato gli investigatori che hanno indagato sul caso di un’altra giovane rimasta vittima dello smartphone.
Liliya Novikova, 26 anni, famosa in tutta la Russia sia per la sua avvenenza che per essere una campionessa di poker.
Passione questa che non le aveva impedito di conseguire una laurea in ingegneria a pieni voti, e che aveva proprio coltivato attraverso lo smartphone.
Pensiamo occorra una riflessione seria e una presa d’atto della potenziale pericolosità di questi oggetti, tenuti sempre in funzione, ed ormai indispensabili alle nostre vite.
Non più accessori ma parte di sé.
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