Nancy Brilli si confessa: "Ricordo quando Sabrina Ferilli mi riempiva di rose rosse"
Un sorriso aperto e una franchezza che ti entra nel cuore: Nancy Brilli e i suoi sessant’anni “vissuti tutti e intensamente” ci regalano una storia di vita e di palcoscenico che si intreccia con le emozioni più vere e profonde. Sì, proprio lei, l’attrice che alla vigilia del suo compleanno non fa bilanci, ma celebra una “cifra tonda nella vita” con l’energia di chi sa che ogni esperienza è un tesoro.
Nancy si confida con Adnkronos, e tra i ricordi spicca quello della perdita della madre: “un dolore che mi ha cancellato la memoria”. Parole che colpiscono per la loro semplicità e il peso dell’assenza che hanno lasciato. Ma non si ferma qui, ci racconta della nonna, “non una seconda mamma ma una tutrice”, una figura che ha saputo essere guida in un momento così delicato.
La Brilli non nasconde il suo inizio umile nella recitazione, iniziato “per guadagnare due soldi”, e poi la svolta verso il successo, “in questo mestiere che è stata la mia cura”. Parole che trasmettono la passione per un’arte che non è stata solo un lavoro, ma un vero e proprio balsamo per l’anima.
E che dire dell’amore? Nancy afferma con forza: non ho un uomo, ma sottolinea la presenza di una “famiglia di cuore, molto meglio di quella di sangue che è un terno a lotto”. Ed ecco spuntare un sorriso quando ricorda come Sabrina Ferilli, amica e collega, la corteggiava “con rose rosse, come un corteggiatore galante” per convincerla a recitare insieme nella serie tv Commesse.
La Brilli di oggi è molto diversa da quella bambina e adolescente di un tempo. Confessa di essere stata una ragazzina timorosa e sola, ma ora è lei a decidere se e quando stare sola, “è una mia scelta”. La sua arte ha radici fin da piccola, immersa nel disegno, mentre da adolescente viveva momenti di grande agitazione e sofferenza. Fino a quel fatidico film a 19 anni, un’opportunità che non credeva potesse diventare la sua vita.
La svolta arriva nel 1986, con il debutto nel musical Se il tempo fosse un gambero. Nancy ci racconta di come, nonostante fosse iscritta a prestigiosi istituti artistici e cinematografici, furono i registi a riconoscere il suo talento, spingendola a lasciare il resto per seguire la chiamata della recitazione.
“Lì ho capito che fare l’attrice era il mio mestiere.”
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