Tra i quesiti di questo periodo c’è, senz’altro, quello che riguarda una possibile riapertura a Natale. Al riguardo ci sono molti pareri discordanti. Il governo, da un lato, vede in maniera tendenzialmente positiva l’andamento della curva dei contagi. Il comitato scientifico e gli esperti consigliano di valutare con cautela la possibilità di predisporre un rallentamento delle restrizioni durante il periodo natalizio.
Anche se, pochi giorni fa, il sottosegretario Zampa aveva dichiarato che il governo stava lavorando a delle ipotesi di misure specifiche per permettere agli italiani di avere un Natale in compagnia. Tuttavia, attualmente pare che il governo voglia sempre di più evitare di esporsi al riguardo.
Ad ogni modo, la decisione di riapertura a Natale non arriverà prima del 3 dicembre, giorno in cui si saprà se le misure restrittive adottate in questo periodo avranno sortito gli effetti sperati. Questi giorni, quindi, serviranno a tenere monitorato l’indice Rt che tutti abbiamo imparato a conoscere. Esso sarà reso pubblico il 4 dicembre.
Nel caso in cui si mantenesse al di sotto dell’1, probabilmente si deciderà per misure che consentano alle persone di riunirsi per le festività natalizie, ovviamente sempre con cautela. Verosimilmente, sarà possibile spostarsi tra regioni e riunirsi a casa o al ristorante.
Così facendo, si permetterebbe ai titolari di esercizi commerciali di recuperare, almeno in parte, i guadagni persi a partire da ottobre.
Riguardo all’allentamento delle restrizioni durante il periodo di Natale, il parere delle personalità sanitarie non è molto positivo. Secondo Filippo Anelli, Presidente della federazione degli Ordini dei medici, un’apertura potrerebbe causare gravi conseguenze. Più auspicabile sarebbe, invece, un lockdown totale.
Il dottor Anelli ritiene che quello di Natale sarà il momento in cui i casi di influenza si andranno a sommare a quelli per il Covid. In questo modo, i pronto soccorso saranno presi da assalto da persone che resentano gli stessi sintomi e che avranno paura di aver contratto il covid”.
Pierluigi Contucci, dell’Istituto di Alta Matematica di Bologna, è anche più allarmante: “Sia a Natale sia a Capodanno un cenone al ristorante, ma anche in casa, equivale ad un suicidio”.
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