Ricordate il famoso docufilm “Unica” della ex di Totti? Ebbene, Cristiano Iovino, il personal trainer che ha deciso di aprire il cuore riguardo la sua frequentazione intima con la nota conduttrice Ilary Blasi. Nonostante il desiderio iniziale di mantenere un profilo basso, Iovino è stato trascinato sotto i riflettori a causa del suo coinvolgimento nel processo di separazione tra la Blasi e l’ex marito Francesco Totti.
Cristiano Iovino rompe il silenzio su Ilary Blasi: “Più di un caffè tra noi”
“Tra di noi non c’è stato solo un caffè,” ha confessato Iovino al quotidiano Il Messaggero, sfatando così la versione ufficiale di una semplice conoscenza. I due si sarebbero conosciuti verso la fine del 2020 attraverso i social, per poi approfondire la conoscenza di persona, in un contesto tanto culturale quanto riservato, durante una mostra di Banksy a Roma.
Il personal trainer ha ricordato l’inizio della loro conoscenza, partita da un commento a un selfie di Ilary. Nonostante la prudenza iniziale di entrambi, la situazione si è evoluta in incontri privati, lontani dagli occhi del pubblico e dalle luci della ribalta, fino a che la relazione non è diventata di dominio pubblico a seguito delle vicende matrimoniali della Blasi.
Francesco Totti, dal canto suo, pare non restare indifferente: un semplice “mi piace” su un post della conduttrice sembra suggerire un messaggio che va oltre la semplice interazione social. Iovino, tuttavia, sottolinea che tra lui e la Blasi non si può parlare di una vera e propria storia, bensì di incontri sporadici, dovuti più a compatibilità di impegni che a un legame costante.
La fine della loro frequentazione coincide con l’inizio di nuovi percorsi: Iovino trova un nuovo amore, mentre la Blasi inizia a vedere Bastian Muller. È una narrazione che si dipana tra incontri segreti e pubbliche affermazioni, una storia di dolore e rinascita che Ilary Blasi stessa ha deciso di narrare nel suo libro, pubblicato da Mondadori e intitolato “Che stupida”.
Queste rivelazioni pongono la storia conosciuta in una luce diversa, esponendo i dettagli di una frequentazione che, pur essendo nata nell’ombra, ha inevitabilmente trovato la sua strada verso la luce accecante dei riflettori mediatici.