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Omicidio Yara Gambirasio. Massimo Bossetti ottimista: “L’analisi dei reperti dimostrerà la mia innocenza”

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Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo per l’omicidio Yara Gambirasio, vede una speranza nella revisione dei reperti, il fulcro della condanna era l’analisi del DNA su indumenti della 13enne di Brembate di Sopra, che la difesa non ha mai potuto esaminare in dettaglio. Ora, la possibilità di un nuovo esame potrebbe essere decisiva.

La difesa di Bossetti, guidata dall’avvocato Claudio Salvagni, ha sempre contestato l’identificazione del DNA, sostenendo che potrebbero esserci errori nei risultati, un aspetto cruciale che non è stato mai indagato a fondo durante il processo. Inizialmente, una sentenza del Tribunale di Bergamo aveva permesso la visione e l’esame dei reperti, ma la Corte di Cassazione ha limitato successivamente questa autorizzazione alla sola visione. La difesa ha impugnato tale decisione, sostenendo la necessità di effettuare analisi più approfondite.

Massimo Bossetti

La Suprema Corte ha poi emesso una decisione a maggio, rinnovando la possibilità di esaminare i reperti, la Suprema Corte ha reso esecutivo il provvedimento emanato nel novembre 2019. “Ecco il perché del nostro nuovo ricorso non ci basta guardare i reperti, ma vogliamo esaminarli” – questo quanto detto dal legale ribadendo che sui reperti i giudici hanno basato la colpevolezza del muratore.

Omicidio Yara Gambirasio, la svolta nel caso: Bossetti ottimista sulla revisione dei reperti

Salvagni intervistato da Cusano Italia Tv parlando del caso ha evidenziato un aumento dei cosiddetti innocentisti: “Nel caso Yara-Bossetti il dubbio è sempre stato lacerante”, sostiene. “Molti ancora oggi si chiedono: perché impedire alla difesa di fare la prova scientifica sul Dna? Se voi dell’accusa siete così sicuri del risultato che timore avete? Tutto questo continua ad alimentare il dubbio nell’opinione pubblica, la quale continua a convincersi sempre di più che in carcere ci sia veramente un innocente”.

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La difesa di Massimo Bossetti aspetta quindi il lasciapassare per l’esame dei reperti: “È come se si fosse aperta una crepa nel muro e noi siamo convinti che questa crepa diventerà un vero e proprio squarcio. Massimo ovviamente è contento di questo; aspetta con ansia questa decisione della Corte, e mi ha detto ‘l’analisi di quei reperti consentirà di dimostrare la mia innocenza’“. La decisione della Corte è attesa con ansia da Bossetti, che rimane fiducioso.

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