Domenica 27 ottobre, sposteremo le lancette degli orologi dalle 3 del mattino alle 2. Torna l’ora solare, dormiremo un’ora in più, ma le giornate diverranno più corte. Sino al 29 marzo 2020. Forse.
Come avviene ormai da oltre cinquant’anni, l’Italia adotta un sistema di orario variabile tra la stagione invernale e quella primaverile ed estiva.
Vediamo come e perchè è nata l’ora legale nel nostro Paese.
L’ora legale, in alternativa a quella solare, è stata introdotta in maniera ufficiale, con una legge del 1965, sebbene fosse stata utilizzata già nel 1916.
Il motivo che spinse il legislatore verso questo sistema riguarda l’efficienza energetica. Pensate che dai dati forniti da Terna Spa, la società che in Italia gestisce la rete elettrica nazionale, l’ora legale consente un notevole risparmio.
Le stime del Gestore dei Mercati Elettrici infatti ammontano a oltre 570 milioni di kilowattora risparmiati. L’ora legale permette quindi un risparmio in termini di utilizzo di energia pari al consumo annuo di oltre 200 mila famiglie.
Come si è più volte letto in questi mesi, quello di quest’anno dovrebbe essere l’ultimo cambio di lancette.
L’ora solare, come richiesto con una mozione al Parlamento europeo da parte di Igor Soltes, europarlamentare sloveno, dovrebbe rimanere per tutto l’anno. La richiesta è infatti partita su pressione dei parlamentari del Nord Europa, in particolare tedeschi.
Spostare in avanti le lancette, recuperando un’ora di luce la sera, a scapito di mattine più buie, cozza con il rigore produttivo nordico!
Il Parlamento europeo ha valutato positivamente la relazione presentata da Soltes, nella quale viene mostrata l’indagine presso 5 milioni di cittadini.
Concordi nel ritenere che il cambio di lancette due volte l’anno sia una grande seccatura, e dichiarandosi favorevoli all’ora legale.
È presto per dirlo, perchè l’indicazione del Parlamento europeo sembra andare nella direzione di una libertà di scelta all’interno dei vari Stati. Quello che sembra certo è il cambio tra ora solare e ora legale.
Ogni Stato dovrà adottare, a partire dal 2021 il fuso orario che ritiene più idoneo, e mantenere quello. Sicuramente gli interessi in gioco sono diversi, e comunque molto importanti.
A dimostrazione, forse, di come l’Europa sia un insieme di popoli e Paesi che, in comune, hanno un continente, ma con esigenze molto distanti.
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