Dopo la tragica morte di Alessia e Giulia Pisanu, il padre, distrutto dal dolore e dal senso di colpa non si dà pace sentendo su di sé il peso di una grande responsabilità: non aver accompagnato le sue figlie riportandole a casa sane e salve. La drammatica fine delle due sorelle amiche investite dal Frecciarossa alla stazione di Riccione, mentre si trovavano sui binari ferroviari, ha lasciato dietro di sé una serie di interrogativi ai quali dare risposta per fare chiarezza sui motivi per cui le due sono finite quella maledetta domenica mattina sui binari.
Secondo le ricostruzioni fatte, tenendo conto delle immagini delle due ragazze registrate dalle telecamere della videosorveglianza, piazzate nella stazione, e dalle testimonianze di chi ha assistito agli ultimi momenti di vita delle due, si è appreso qualcosa anche se restano dei grandi vuoti.
Tra le testimonianze raccolte dagli inquirenti anche quella di un 24enne che all’uscita della discoteca Peter Pan, dopo la serata a cui Alessia e Giulia Pisanu avevano partecipato, si è offerto di accompagnarle in stazione. Lo stesso ragazzo venuto a conoscenza del furto del cellulare subito da una delle due aveva prestato loro il suo, e così qualche minuto prima di morire, le due sorelle hanno fatto l’ultima telefonata al loro papà, per avvisarlo che stavano tornando a casa.
Mentre le indagini proseguono sulla tragica morte delle due sorelle, con il diretto coinvolgimento della Polizia ferroviaria, ha per la prima volta parlato il papà di Alessia e Giulia, il signor Valerio Pisanu che distrutto dal dolore non riesce a darsi pace perché avrebbe dovuto accompagnare le ragazze il sabato sera all’evento organizzato nella discoteca Peter Pan. Lo sfogo dell’uomo è stato riportato sulle colonne de Il Resto del Carlino che ha riferito dell’incontro tra il papà delle sorelle di 17 e 15 anni, travolte da un treno ad alta velocità nella stazione di Riccione, ed il sindaco di Castenaso, Carlo Gubellini.
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Il signor Valerio inconsolabile ha spiegato al primo cittadino del comune bolognese che le sue figlie potevano essere ancora in vita, se solo lui le avesse accompagnate come era solito fare: “Dovevo accompagnare io le mie figlie, poi aspettarle fuori e riportarle a casa in auto, come facevo sempre. Sabato non stavo bene, e non me la sono sentita di guidare. Le mie figlie ci tenevano ad andare alla festa in discoteca, così ho detto: ma sì, per una volta potete prendere il treno da sole”.
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