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Fase 2. Paga un caffè al bar 50 euro. ”È il minimo”, dice il cliente

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Fase 2. Un cliente paga un caffè al bar 50 euro e sorprende il barista e la cassiera con il suo gesto inaspettato.

Siamo a Marsala e precisamente in centro, in via Roma. Il bar è quello che il generoso cliente frequentava abitualmente prima che la pandemia da Coronavirus costringesse le attività a chiudere.

Una chiusura prolungata per ben 50 giorni e che ha messo in ginocchio l’economia italiana.

Non solo bar, ma negozi, ristoranti, estetisti, parrucchieri. Un dramma nel dramma.

Ne è consapevole l’uomo che ieri mattina, dopo aver fatto due passi paga un caffè al bar 50 euro. Un gesto simbolico, un augurio.

“Tieni pure il resto”, dice il cliente allungando alla cassiera del bar una banconota da 50 euro per pagare il caffè che ha appena bevuto.

“È il minimo che io possa fare”, si schernisce quasi imbarazzato. La cassiera tenta di dare il resto all’uomo, ma il rifiuto a prenderlo è categorico.

“Sono una persona fortunata”, spiega ancora il cliente. “Ho uno stipendio da dipendente pubblico che è pagato dalle tasse che anche tu versi, a domani”.

Un uomo certamente consapevole delle enormi difficoltà in cui si trovano non solo i gestori dei bar, ma tutte quelle attività commerciali e categorie lavorative che hanno dovuto fermarsi.

 

Multato per un caffè bevuto fuori al bar

Una vicenda analoga a quella del bar di Marsala, è accaduta a Cagliari. Qui una cliente abituale del bar Shabby Shine, dopo aver bevuto il suo caffè, ha lasciato una busta con del contante al suo interno.

Un bigliettino spiegava il gesto della cliente.
“Questo è il mio piccolo sostegno, come se nei mesi di marzo e aprile mi fossi presa un caffè al giorno”. 

“Come non commuoversi”, dicono le titolari del bar Jessica e Cinzia. “Arriva una tua cara amica e cliente da 5 anni e ti poggia sul banco questo: ha pagato tutti i caffè che non ha preso in questi mesi. Grazie di cuore”.  

È bella questa Italia fatta di caffè al bar, di piccoli gesti, di grandi persone.

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