La Santa Sede ha annunciato questa mattina, 21 aprile 2025, la morte di Papa Francesco. Il cardinale Kevin Farrell, camerlengo di Santa Romana Chiesa, ha letto un messaggio commosso: “Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre”.
Secondo un primo comunicato vaticano, il Papa si era svegliato regolarmente attorno alle 6:00. Mentre faceva colazione ha accusato un malore improvviso. Nonostante i tempestivi soccorsi, è deceduto poco dopo per quella che è stata definita un’emorragia cerebrale fulminante.
La salma di Jorge Mario Bergoglio sarà trasferita nella Basilica di San Pietro mercoledì 23 aprile, dove sarà esposta per tre giorni. I fedeli potranno rendere omaggio al Pontefice dalle 7:00 alle 19:00. La data dei funerali sarà comunicata nelle prossime ore dopo la prima Congregazione generale dei cardinali.
Papa Francesco, in linea con la sua nota umiltà, aveva espresso il desiderio di non essere sepolto nelle Grotte Vaticane, ma nella Basilica di Santa Maria Maggiore, in una cappella semplice, senza monumenti celebrativi.
Jorge Mario Bergoglio era nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936. Figlio di immigrati italiani, era entrato nella Compagnia di Gesù nel 1958 ed era stato ordinato sacerdote nel 1969. Dopo essere stato provinciale dei gesuiti in Argentina, vescovo ausiliare e poi arcivescovo di Buenos Aires, fu creato cardinale da Giovanni Paolo II nel 2001.
La sua elezione al soglio pontificio, il 13 marzo 2013, è stata storica: primo gesuita, primo sudamericano, primo a prendere il nome di Francesco. “Fratelli e sorelle, buonasera” è stato il suo semplice saluto dalla loggia di San Pietro che ha conquistato subito il mondo.
Papa Francesco ha segnato la storia della Chiesa con un pontificato improntato a inclusione, dialogo e misericordia. Ha condannato le ingiustizie sociali, la cultura dello scarto, le guerre, i cambiamenti climatici. Le sue encicliche “Laudato si'” e “Fratelli tutti” sono diventate testi fondamentali per la Chiesa contemporanea.
Ha voluto una Chiesa “in uscita”, vicina agli ultimi, aperta al confronto con altre religioni. Ha lottato per una maggiore trasparenza interna e ha affrontato con decisione, pur tra molte difficoltà, il dramma degli abusi.
Il suo stile diretto, la scelta di vivere a Casa Santa Marta, i viaggi nelle periferie del mondo hanno fatto di lui un pontefice amato anche fuori dal mondo cattolico.
Con la morte di Papa Francesco si apre ufficialmente il periodo della Sede Vacante. Entro 20 giorni si riunirà il conclave dei cardinali per eleggere il suo successore. Il mondo intero osserva con attenzione la prossima pagina della storia della Chiesa cattolica, mentre il ricordo di Francesco resta vivo nel cuore di milioni di fedeli.
Il Papa venuto dalla fine del mondo lascia un’eredità fatta di semplicità, amore per i poveri, desiderio di una Chiesa più umana e profetica. “Pregate per me”, aveva chiesto nel suo primo discorso. E oggi il mondo intero prega per lui.
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