La scomparsa di Papa Francesco ha scosso profondamente l’opinione pubblica mondiale, andando ben oltre la dimensione religiosa. Il pontefice argentino, Jorge Mario Bergoglio, è stato una figura di rottura e di cambiamento all’interno della Chiesa cattolica, simbolo di apertura, inclusione e attenzione verso i più fragili. E tra le emozioni e le reazioni che si moltiplicano in tutto il mondo, emerge una coincidenza che ha colpito molti: la sua morte arriva esattamente vent’anni dopo quella di Papa Giovanni Paolo II.
Alle ore 7:35 di lunedì 21 aprile 2025, la Sala Stampa vaticana ha dato l’annuncio ufficiale del decesso. Mercoledì, il corpo del pontefice sarà trasferito nella Basilica di San Pietro, dove i fedeli potranno rendergli l’ultimo omaggio. Fin dalle prime ore del mattino, migliaia di persone si sono riversate in Piazza San Pietro per salutarlo. In tanti lo ricordano per le sue battaglie contro l’indifferenza, per la difesa dei migranti, dei poveri e per il suo impegno deciso contro la guerra e il cambiamento climatico.
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Francesco e Giovanni Paolo II: due morti segnate dal tempo pasquale
Entrambi i pontefici si sono spenti nel periodo pasquale, il cuore dell’anno liturgico per i cristiani. Un dettaglio temporale che molti vedono come un segno carico di significato. Papa Giovanni Paolo II, nato Karol Józef Wojtyła, è morto il 2 aprile 2005, proprio alla vigilia della Domenica della Divina Misericordia — solennità voluta da lui stesso — che cade la prima domenica dopo Pasqua. La sua morte fu preceduta da una lunga veglia di preghiera che unì milioni di fedeli in tutto il mondo.
Vent’anni dopo, Papa Francesco si spegne il lunedì dopo Pasqua, lasciando molti a riflettere sulla potenza simbolica di questa coincidenza. In un tempo liturgico che celebra la Resurrezione, la Chiesa saluta due dei suoi leader più amati del secolo.
Per moltissimi fedeli, questa vicinanza temporale non è casuale, ma assume un significato mistico: un ponte ideale tra due figure che hanno segnato profondamente la storia moderna della Chiesa. La Pasqua, festa della rinascita, diventa il contesto spirituale in cui queste due morti si caricano di valore e memoria collettiva.
Nel dolore per la perdita di un pontefice che ha guidato la Chiesa per oltre dodici anni, la riflessione sulla coincidenza con Giovanni Paolo II aggiunge una dimensione ulteriore. Un ultimo atto di un papato che ha lasciato un’impronta indelebile, non solo nei cuori dei credenti, ma nella coscienza del mondo intero.
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