Il calo delle nascite al centro del dibattito degli Stati generali sulla natalità al quale ha parlato anche Papa Francesco, ha aperto la discussione su un tema controverso: apprezzare maggiormente la compagnia degli animali a quella dei bambini, un fattore che avrebbe aggravato il crollo demografico. Il Santo Padre ha preso posizione a riguardo condividendo un episodio che lo ha visto rimproverare una donna che gli aveva fatto una richiesta strana: benedire il suo cane.
“Lo benedice il mio bambino?” – si è sentito dire il pontefice durante l’udienza del mercoledì in Piazza San Pietro, per poi scoprire che la fedele voleva una benedizione per il suo cagnolino, a cui ha replicato inquieto: “Non ho avuto pazienza e ho sgridato la signora. Le ho detto che tanti bambini hanno fame e lei con il cagnolino. Sono scene del presente ma bisogna stare attenti perché potrebbero diventare l’abitudine del futuro”.
Una vicenda che Papa Bergoglio ha voluto condividere in occasione del suo intervento agli Stati generali della natalità, che si sono tenuti a Roma, con lo scopo di ampliare la riflessione. Infatti, il Santo Padre ha più volte sottolineato che il calo demografico europeo sia da imputare, tra i tanti fattori, anche al fatto che le coppie preferiscono avere un animale domestico come dispensatore d’affetto invece di un figlio che comporta più difficoltà concludendo che avere dei figli “è un problema umano”.
Ma le parole di Papa Francesco hanno suscitato la reazione dell’Organizzazione internazionale protezione animale (Oipa) che ha puntato il dito contro le sue ultime dichiarazioni: “Il pontefice non è nuovo a questo genere di esternazioni che contrappongono i figli a cani e gatti e che rivelano una certa lontananza dall’amore incondizionato per gli animali, quello che invece hanno manifestato nel corso dei secoli molti santi da San Francesco, che li chiamava ‘fratelli’ e ‘sorelle’, a San Giovanni Bosco, passando per Sant’Antonio Abate, Santa Gertrude di Nivelles, San Serafino, San Filippo Neri”.
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Le parole del Papa non sono piaciute neanche all’ENPA (L’Ente Nazionale per la Protezione degli Animali) così il suo presidente, Carla Rocchi ha tuonato con decisione : “Quello del Papa è un atteggiamento modificabile, che richiede una riflessione. Mi domando molte volte perché il Papa si è voluto chiamare di Francesco. Il Papa dovrebbe capire che l’amore per gli animali non prescinde dall’amore per i bambini. Non si capisce per quale ragione il Papa debba vedere in maniera antitetica l’amore per i bambini con quello per gli animali”.
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