Un inizio di pontificato all’insegna della determinazione
Sono bastati pochi mesi per comprendere l’impronta che Papa Leone XIV vuole lasciare sulla Chiesa cattolica. Sin dai primi atti del suo mandato, il nuovo pontefice ha mostrato una linea di condotta netta e trasparente, affrontando senza esitazioni anche le situazioni più complesse. Una delle sue prime decisioni ha già fatto molto discutere, delineando con chiarezza il percorso che intende seguire: rigore, chiarezza e senso di giustizia.
Con un’azione forte e simbolica, Papa Leone XIV ha scelto di non rimandare oltre e ha preso in mano direttamente un caso estremamente delicato, inviando un messaggio inequivocabile: nessuna tolleranza per chi tradisce la fiducia dei più deboli. Un atto che, pur all’inizio del suo servizio petrino, potrebbe già rappresentarne il tratto distintivo.
La revoca dello stato clericale ad Alessandro Frateschi
Martedì 16 settembre 2025, nel carcere di Latina, Alessandro Frateschi ha ricevuto la notifica ufficiale: il decreto di dimissione dallo stato clericale, con la firma diretta del Papa. Si tratta di un atto definitivo e non soggetto a ricorsi, come precisato dalla diocesi di Latina.
Frateschi, diacono permanente, è stato accusato di gravi reati: secondo le indagini ecclesiastiche, avrebbe abusato sessualmente di cinque minori tra il 2018 e gennaio 2023. Tre delle presunte vittime erano studenti di una scuola superiore dove insegnava religione; un altro giovane era stato affidato a lui dalle autorità, mentre il quinto era figlio di amici di famiglia.
L’intervento diretto del Papa
L’inchiesta canonica è stata seguita dalla sezione disciplinare del Dicastero per la Dottrina della Fede, competente in materia di reati gravi, in particolare quelli legati al sesto comandamento quando coinvolgono minori. Tuttavia, date le accuse di eccezionale gravità, è stato Papa Leone XIV in persona a ordinare l’espulsione immediata di Frateschi dallo stato clericale.
Per l’ex diacono è stato imposto un divieto assoluto di svolgere qualsiasi attività religiosa: non potrà più tenere omelie, celebrare sacramenti né insegnare teologia o religione cattolica, né in contesti ecclesiali né in scuole pubbliche o private.
L’inizio dell’indagine e la reazione della diocesi
Già il 30 gennaio 2023, il vescovo della diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, monsignor Mariano Crociata, aveva segnalato il caso al Dicastero, dopo aver ricevuto da un istituto scolastico la richiesta di sostituire Frateschi. Quel giorno stesso, il prelato incontrò personalmente il diacono, che si dimise dall’insegnamento. A seguito di ciò, gli venne revocata l’abilitazione all’insegnamento della religione e fu sospeso precauzionalmente dal ministero diaconale.
Sempre in quelle ore, monsignor Crociata dispose l’apertura dell’indagine canonica, i cui esiti sono stati poi trasmessi alle autorità vaticane competenti.
Una ferita profonda per la comunità
La diocesi ha definito l’intera vicenda come un colpo doloroso per l’intera comunità, esprimendo solidarietà alle giovani vittime e alle loro famiglie. Ha rinnovato il proprio impegno per la tutela dei minori, ricordando che il procedimento canonico non ostacola né sostituisce quello civile, anzi, ne favorisce l’attività.
Il gesto deciso di Papa Leone XIV rappresenta un segnale chiaro di discontinuità e di rinnovata volontà di giustizia all’interno della Chiesa, che non intende più lasciare spazio al silenzio o all’indifferenza.