Gli operatori che lavorano nell’ambito di attività ricettive, palestre e piscine dicono di essere favorevoli al passaporto vaccinale per il Covid.
Una posizione unanime con la quale si vuole far ripartire le attività gradualmente ed in piena sicurezza dopo un anno drammatico dal punto di vista economico.
Gli operatori del settore si dicono d’accordo ad introdurre questo tipo di certificato come documenta la posizione di Giorgio Averni, presidente del circolo Antico Tiro a Volo, a Roma che al Messaggero ha rivelato:
“Sì al passaporto vaccinale e a qualsiasi strumento riconosciuto dai sanitari che consenta di riaprire presto e tornare alla normalità. Ricevo continuamente telefonate di persone che vorrebbero poter accedere agli impianti sportivi e nonostante sappia bene quanto, in particolare per alcune, sarebbe importante e utile, sono costretto a dire no”.
L’idea di adottare il passaporto vaccinale per il Covid trova il favore anche di Paolo Barelli, presidente Federazione Italiana Nuoto che ha dichiarato:
“Il passaporto vaccinale sarebbe, certamente, un bel mezzo per riaprire le attività”.
Appoggia tale posizione anche Marco Bisciaio, referente nazionale Parkour-Federazione Ginnastica d’Italia che a proposito del certificato di vaccinazione ha ammesso:
“Ben venga il passaporto vaccinale. Chiudere le palestre è stato un errore”.
La posizione condivisa di piscine e palestre di dire sì al passaporto vaccinale per il Covid si pone come obiettivo quello di evitare il fallimento di molte attività che si sono ritrovate per quasi un anno chiuse.
Inoltre gli operatori del settore ribadiscono che le attività sportive giocano un ruolo centrale per il benessere psicofisico delle persone, dimenticato dalla politica.
Marco Bisciaio, referente nazionale Parkour-Federazione Ginnastica d’Italia, si è fatto portavoce del suo settore precisando:
“Lo sport rafforza le difese immunitarie ed è importante pure a livello psicologico. Inoltre, le varie strutture hanno lavorato per mettere in sicurezza i locali. Ci sono bimbi tra i 5 e i 7 anni, ad esempio nella ginnastica artistica, che stavano facendo attività preparatoria all’agonismo.
Se non consentiamo loro di farla per un anno o due, i risultati li vedremo tra un paio di Olimpiadi. In altri Paesi, la preparazione è andata avanti”.
Qualche voce si è detta contraria al passaporto vaccinale per il Covid ritenendola una sorta di forzatura che va a violare la privacy, ma che se rappresenta il solo strumento per far ripartire le attività allora sarà accettato per evitare il fallimento.
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