Il direttore de L’Unità, Piero Sansonetti ha lanciato una critica aspra verso Elly Schlein, chiedendo un cambio di rotta per il PD in un momento cruciale per la politica italiana. Nel suo editoriale pubblicato il 7 novembre il direttore ha scritto: “Il Pd si è consegnato, per motivi non facili da capire, a una parlamentare priva di storia politica, di esperienza e di conoscenza politica, del tutto estranea alla vita del partito, e che fino a questo momento si è mostrata incapace di esprimere una qualsiasi linea politica”
Le parole di Sansonetti risuonano come un duro colpo all’interno del Partito Democratico, la critica spietata indirizzata nei confronti di Elly Schlein, la segretaria del partito, non è solo un attacco personale ma un vero e proprio appello al risveglio di un’intera fazione politica che sembra aver perso la bussola. Il giornalista con la sua penna affilata, non è stato per niente diplomatico invocando addirittura la dimissione della Schlein che potrebbe scuotere le fondamenta di un PD alla ricerca di nuova identità.
Le parole di Sansonetti emergono in un contesto di tensione e di battaglia ideologica. La sinistra italiana, rappresentata in questo caso dal PD, si trova a un bivio storico, dove le scelte di oggi definiranno il domani politico di un’intera nazione. L’asprezza delle critiche di Sansonetti riflette un’emozione di rabbia e di paura: rabbia per gli errori commessi e paura che questi possano condurre a fallimenti ancora più grandi.
“Nessuno riesce neppure a immaginare quale idea di paese abbia l’onorevole Schlein, né tantomeno quali siano le battaglie che intende aprire, e con quali alleanze, e in quale prospettiva. Il tempo è scaduto. L’Italia ha bisogno del Pd, ha un urgente bisogno del PD per ricostruire una battaglia politica moderna, per combattere il governo di destra, per ricreare gli equilibri democratici che sono saltati. La loro assenza rischia di travolgere la forma e l’essenza della democrazia repubblicana” – ha scritto il direttore ne suo editoriale.
Elly Schlein, è descritta come una leader che ha chiuso l’era del “minnitismo” nel PD, ma che ora si trova a fronteggiare le critiche interne al partito. La sua posizione contro il governo di Meloni, in particolare sulle politiche migratorie e l’accoglienza, ha suscitato reazioni contrastanti. Da una parte, c’è chi la sostiene per il suo coraggio nel difendere i diritti umani e la solidarietà; dall’altra, ci sono voci come quella di Sansonetti che la vedono come una figura divisiva, incapace di unire e di ascoltare le diverse anime del partito.
Il giornalista invoca un ritorno alle origini, dove la lotta politica era guidata da idee piuttosto che da battaglie personali, la sua critica non è solo verso la Schlein ma verso un intero sistema politico che sembra aver perso la capacità di lottare per i veri cambiamenti.
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