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Platinette, la confessione straziante: “Per colpa della mia malattia ho dovuto lasciare la televisione”

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Platinette, all’anagrafe Maurizio Umberto Egidio Coruzzi, da tempo non appare sul piccolo schermo, e delle ragioni della sua assenza ne ha parlato a cuore aperto. Così ha svelato che a causa di un grave problema di salute non è più protagonista del panorama televisivo italiano, nelle vesti di opinionista. Prima ancora di vestire i panni del suo alter ego, Mauro Coruzzi si è fatto conoscere nel mondo dello spettacolo come giornalista, autore televisivo e conduttore radiofonico, per poi dare sempre più spazio alla voce di Platinette come opinionista.

Ma poi negli ultimi anni ha deciso di tornare a vestire i panni di Mauro per poi scomparire dalla televisione per una malattia che lo perseguita da tempo. Nel 2019, Platinette ha deciso di ritirarsi dalla tv per curarsi, e così risolvere la grave patologia che lo affligge da tempo: la bulimia.

Il dramma di Platinette

Dopo aver lottato a lungo con il suo peso, intraprendendo più volte delle diete, il suo disturbo alimentare è diventato sempre più serio. Platinette al Corriere ha spiegato il suo problema senza giri di parole: “Per scendere le scale mi poggiavo al corrimano, claudicante come se avessi sulle spalle un altro uomo di cento chili. Ho iniziato a fare i conti con me stesso, a dirmi che dovevo seguire regole precise, come la cena entro le 21″.

Platinette malattia

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A distanza di qualche tempo Mauro Coruzzi è tornato a parlare della sua malattia, ed ai microfoni della trasmissione radiofonica I lunatici, ha svelato: “Come sto? Dal punto di vista sanitario direi bene vista la ragguardevole età raggiunta. Compro ma non mangio tutto. E non posso mangiarlo il giorno dopo”. Nel suo sfogo ha poi aggiunto con disarmante schiettezza: “Il bulimico ha bisogno di cambiare completamente il menù per sentirsi normale, quando normale non è. Per questo il cibo lo getto. Questo dal punto di vista alimentare mi salva. Ingerisco meno calorie. Anche se amo ancora il cibo spazzatura”.

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