Malgrado la chiusura del Parco, a Pompei sono proseguite le attività di scavo che hanno permesso di portare alla luce questa eccezionale scoperta: il ritrovamento di due corpi intatti.
Si tratta dei resti di un ricco pompeiano e del suo schiavo, morti nel 79 d.C. mentre cercavano di fuggire dall’eruzione del Vesuvio.
Un ritrovamento reso possibile grazie alla tecnica dei calchi in gesso. I due corpi riemersi dalle ceneri sono di due uomini morti per shock termico.
I loro resti sono stati ritrovati a 700 metri a nord ovest di Pompei, in località Civita Giuliana nei pressi dell’area della grande villa suburbana. Nella stessa area dove tre anni prima, si sono rinvenuti i resti di tre cavalli bardati.
Dalle prime indagini svolte sui corpi ritrovati a Pompei si tratterebbe di due fuggiaschi, forse un signore ed il suo schiavo.
Secondo le ricostruzioni fatte, le due vittime nel corso della prima fase eruttiva sarebbero rimaste intrappolate negli ambienti.
E così sarebbero state investite in pieno dai crolli causati dal materiale vulcanico.
In seguito, la città ha subito l’eruzione piroclastica che ha provocato la morte istantanea delle vittime per shock termico.
Nel caso della recente scoperta, è emerso che i due forse cercavano di rifugiarsi nel criptoportico, ma alla fine sono rimasti travolti dalla corrente piroclastica alle 9 di mattina.
La loro morte è dovuta allo shock termico, come appurato esaminando gli arti, i piedi e le mani contratti.
I corpi infatti sono rimasti nella posizione in cui erano al momento dell’arrivo del flusso di lava.
In seguito il materiale cineritico è andato incontro a solidificazione mantenendo intatti i corpi dei due pompeiani.
“Una morte che per noi oggi è una fonte di conoscenza incredibile “, come ha sottolineato il direttore del Parco Archeologico di Pompei Massimo Osanna.
I corpi intatti dei due pompeiani dovrebbero appartenere ad un ragazzo tra i 18 ed i 23 anni, alto 156 cm, con addosso una tunica corta, di lunghezza non superiore al ginocchio.
Sul suo corpo si sono individuati diversi schiacciamenti vertebrali che fanno ipotizzare che si tratti di uno schiavo.
Invece l’altro corpo dovrebbe essere di un signore tra i 30 e i 40 anni, alto 162 centimetri.
Il suo abbigliamento più elaborato ha permesso di concludere che si possa trattare di un nobile.
Questo secondo corpo si è ritrovato in una posizione diversa ossia con il volto riverso a terra, gambe divaricate, ginocchia piegate.
Dopo la notizia del ritrovamento clamoroso a Pompei, il ministro per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, Dario Franceschini ha dichiarato:
“Questa scoperta straordinaria dimostra che Pompei è importante nel mondo non soltanto per il grandissimo numero di turisti ma perché è un luogo incredibile di ricerca, di studio, di formazione.
Sono ancora più di venti gli ettari da scavare, un grande lavoro per gli archeologici di oggi e del futuro”.
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