La commozione continua a scorrere senza tregua al Piccolo Teatro Grassi di Milano, dove da domenica è esposta la salma di Ornella Vanoni. Fin dal momento in cui il feretro ha varcato le porte del teatro, una fiumana silenziosa di persone ha iniziato a rendere omaggio, tra amici, volti noti dello spettacolo e fan comuni, tutti uniti da un desiderio: dare un ultimo saluto a una delle voci più iconiche della musica italiana.
Anche questa mattina, nonostante il cielo grigio e la pioggia incessante, la fila non si è interrotta. Sotto gli ombrelli si respira un’atmosfera di raccoglimento e rispetto. In mezzo a tanti pensieri, uno in particolare ha attirato gli sguardi: un omaggio discreto ma potentissimo, che porta il nome di Gino Paoli.
Intorno alle 10 del mattino, la bara in legno scuro è tornata ad accogliere gli ultimi visitatori. Poco distante, una composizione floreale ha suscitato particolare emozione: un cuscino a forma di cuore, composto da rose gialle e ornato da un nastro verde, su cui campeggia una sola parola scritta in nero: “Gino”. Un gesto essenziale, ma pieno di significato.
Accanto a quel tributo, un’altra corona di fiori bianchi, firmata dalla “Famiglia Paoli”. Segni tangibili di un legame che andava ben oltre la relazione sentimentale vissuta tanti anni fa. Ornella era profondamente affezionata anche a Paola Penzo, moglie di Gino, che ha parlato del suo dolore con parole che hanno toccato il cuore di molti.
Il giallo delle rose, lo stesso colore prediletto da Ornella, ha reso ancora più struggente quel simbolo. Non era solo un ricordo di un amore passato, ma la testimonianza di un rapporto durato nel tempo, che aveva coinvolto anche la cerchia più stretta di affetti.
Paola Penzo ha rivelato di non aver avuto la forza di svegliare il marito alla notizia della scomparsa, temendo che potesse spezzargli il cuore. “Sapevo che sarebbe stato un colpo troppo duro”, ha confidato. E quel silenzio condiviso, quel dolore trattenuto, raccontano una sofferenza profonda, vissuta con rispetto e pudore.
Proprio in questi giorni, Gino Paoli e Ornella Vanoni avrebbero dovuto rivedersi. Lo ha raccontato anche Orietta Berti, svelando che Ornella le aveva parlato di un nuovo disco da realizzare insieme a Gino. Paola Penzo ha confermato: l’appuntamento era già fissato, e l’amarezza più grande è proprio quel “ci vediamo presto” rimasto sospeso nel tempo.
Il loro era un legame nato nei fasti della musica italiana, ma che col tempo si era trasformato in qualcosa di più profondo: un affetto che somiglia alla famiglia, che resiste agli anni e si rafforza nel silenzio. Come solo i grandi amori, quelli veri, sanno fare.
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