La ricerca della felicità, l’obiettivo di ognuno di noi. Per essere felice non devi necessariamente piacere a tutti. La felicità è altro. È tutt’altro.
Giornali, riviste, pubblicità, ci riempiono la testa e la fantasia con l’obbligo di piacere, di “essere cool” come si usa dire.
Una sorta di nevrosi collettiva che porta a vivere con un sorriso finto 24 ore al giorno, a dire sempre, o quasi, sì, a dover cercare e ricevere approvazione.
Non vogliamo fare l’inno ai musoni o a quelli che preferiscono starsene in disparte, quanto fare alcune riflessioni sui comportamenti e sulla ricerca della vera felicità o, se il termine rischia di essere eccessivo, dell’equilibrio.
Una volta si faceva distinzione tra persone timide e quelle estroverse, tra coloro che faticavano nelle amicizie e nelle relazioni e coloro che risultavano più spigliati e giocherelloni.
Oggi questa catalogazione appare sorpassata.
Tempestati come siamo da spot sul Martini, immagini di gente fashion accalcata attorno a qualche dj o aperitivo che sia, quello che oggi conta è mostrare un’eccitazione anomala, forzata, che indichi però l’appartenenza ad un modello considerato ” in” o vincente.
La testimonianza di un “ex cool” ci porta a riflettere su questo stile di vita molto di facciata e poco autentico.
Avendo dovuto cambiare lavoro, la nuova vita gli ha impedito di seguire gli appuntamenti che scandivano la sua routine precedente: apericena, telefonate, incontri.
Dovendo soggiornare anche all’estero e non padroneggiando la lingua, ha imparato ad ascoltare piuttosto che parlare, a riflettere invece di mostrarsi, a capire che c’è anche un altro modo di intendere l’amicizia e le relazioni.
Una passeggiata insieme ad uno o due persone insegna che quando siamo al centro dell’attenzione, o quello è il nostro interesse principale, diciamo una quantità di parole inutili. Non approfondiamo gli argomenti, non ragioniamo intorno ad un concetto. Tentiamo di sovrastare per apparire “cool”, appunto.
Quando gli impegni e le responsabilità diventano maggiori, quello di cui si ha bisogno sono momenti di relax. Sicuramente anche in compagnia, ma con persone con le quali si condividono le stesse sensazioni, gli stessi oneri.
Quando l’obiettivo è trovare una pausa rilassante, invece di dover essere al centro dell’attenzione, si cercano relazioni autentiche anzichè quelle fondate sul confronto e sulla esteriorità. Si apprezza la selezione che il nuovo stile di vita e di lavoro porta con sé.
Si apprezza una maggiore conoscenza reciproca, maggiore ricchezza dalla vita di relazioni.
E così, si smette l’ansia di apparire e di meravigliare, si apprezza invece la semplicità dei rapporti, che non significa superficialità, ma tutt’altro.
Allo stesso modo, si imparano a definire le vere priorità, invece di scalpitare per essere al centro dei riflettori sempre e comunque.
Una vita meno “cool” può diventare sicuramente una vita più appagante e più autentica.
Sotto i riflettori nessuno è indispensabile ed apprezzato per quello che realmente è, ma il tutto è una gara continua ed ossessiva votata all’apparenza.
Cosa ne pensate? Scriveteci le vostre opinioni e le vostre esperienze e condividete per conoscere quelle dei vostri amici! Ma vuoi essere davvero felice? Circondati di persone schiette e sincere!
This post was last modified on 11 Maggio 2019 17:31
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