La decisione della Procura di Milano sulla denuncia contro Fedez per la canzone in cui definisce i carabinieri “infami e figli di cane” non è piaciuta a Rita Dalla Chiesa, che ha commentato con un certo livore l’archiviazione dell’esposto dell’associazione Pro territorio e cittadini onlus. Il rapper messo sotto accusa un anno fa per un passaggio della sua canzone Tu come li chiami, in cui riferendosi ai carabinieri li etichetta come “infami e figli di cane”, ha visto cadere la denuncia per vilipendio delle forze armate dello Stato nei suoi confronti.
L’archiviazione da parte della Procura di Milano, che ha deciso di non procedere contro il rapper, è stata così motivata: “Si tratta dunque di valutare se e come l’espressione infami sia una denigrazione (e dunque un vilipendio) o una provocazione aspra, inopportuna, ma scriminata dal diritto dì critica ex art. 51 cp. La valutazione del contesto complessivo dell’album, del brano e dell’atteggiamento (ancorché ‘costruito ad arte’ del personaggio Fedez) fanno propendere per la seconda ipotesi. Invero, è notorio che la musica rap (o anche trap) presenta molte analogie rispetto ai tipici brani trap statunitensi: basti pensare ai numerosi riferimenti alla droga nei primi testi di Sfera Ebbasta e di Achille Lauro“.
In poche parole la libertà di espressione dei rapper e trapper di ultima generazioni, costruita su eccessi e provocazioni, sarebbe una giustificazione allo stesso contenuto provocatorio e senza censure dei loro testi, come appurato dall’analisi prettamente giuridica e giuridico-sociologica che ha parlato di “costruzione artefatta” dei personaggi, da dover scindere dalla dimensione privata.
La denuncia caduta nel vuoto dell’associazione Pro territorio e cittadini onlus, che è stata anche firmata da Roberto Colasanti, colonnello in congedo dell’Arma dei carabinieri, ha scatenato la protesta di quest’ultimo che ha deciso di non arrendersi. Non è passata poi inosservata la reazione di Rita Dalla Chiesa personalmente coinvolta dalla vicenda, la quale ha commentato con delusione: “Per me i carabinieri non possono essere toccati in nessun modo, è qualcosa che mi fa male sentire usare quei termini. Ma è vero che fa parte del linguaggio della musica rap, in tutto il mondo e non solo in Italia”.
A proposito della richiesta di archiviazione, la candidata si Forza Italia ha aggiunto: “Si tratta di un linguaggio giovanile che possiamo accettare o meno, io non lo accetto ma io non sono giovane. Insomma non mi scandalizzo più di tanto. A me piacciono le canzoni di Fedez, forse quelle parole fanno parte di un pezzo della sua vita in cui neanche si rendeva conto di quello che stava cantando. I ragazzi nelle canzoni dicono a volte cose terribili. Forse basterebbe che lui chiedesse scusa ai Carabinieri, dicesse che non voleva offenderli”.
Anche l’Arma ha espresso la propria opinione in seguito a quanto deliberato dalla Procura della repubblica di Milano, in merito alla canzone di Fedez “Tu come li chiami”, non sorvolando sul rammarico provato e sottolineando una certa preoccupazione per il riconoscimento di “aree di impunità” che non sono di certo accettabili in uno stato di diritto.
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