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Roberto Saviano contro Giorgia Meloni dopo il Rave di Modena: “Non fermano i veri criminali, ma…”

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Roberto Saviano ha rivolto un duro attacco nei confronti del governo guidato da Giorgia Meloni in seguito alla decisione di sgomberare l’area in cui si stava svolgendo un rave party vicino Modena. La decisione presa dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha aperto al dibattito politico dopo che sono intervenuti gli agenti sul luogo per sgombrare ed identificare i partecipanti. Ancora una volta un raduno non autorizzato ha fatto scoppiare le polemiche anche fuori dall’ambito politico, come rilevato dai commenti a caldo firmati da Roberto Saviano e Gad Lerner sui social.

Lo scrittore da 15 anni sotto scorta, dopo le minacce di morte ricevute dal clan dei Casalesi, ha pubblicato su Twitter un post nel quale ha affidato il suo pensiero sull’episodio: “Mentre il Governo propone di alzare il tetto al contante (che gran favore alle mafie!), il ministro Piantedosi ferma i ‘veri criminali’: imbarcazioni Ong e rave party. Non c’è che dire, siamo in una botte di ferro”.

Roberto Saviano

Rave di Modena, Roberto Saviano torna ad attacca Giorgia Meloni

La dura posizione dello scrittore di Gomorra è stata condivisa, con altre parole e da una prospettiva differente, da Gad Lerner. Il giornalista, a sua volta, su Twitter ha condannato la decisione del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. “Certo che a un governo come il vostro verrà sempre più facile prendersela con il rave party di Modena e con il soccorso in mare delle navi Ong piuttosto che con i vostri amici della Curva Nord di San Siro e con i fascisti radunati a Predappio. Due pesi e due misure” – così Gad Lerner ha indirizzato al Governo capitanato da Giorgia Meloni l’accusa di essere promotore di un pensiero filo fascista.

Sul web non tutti hanno sostenuto quanto riferito dal giornalista e dallo scrittore, in particolare il giudizio graffiante di Saviano è stato contestato da non poche voci del social network, dove le polemiche sono frequenti e quasi all’ordine del giorno.

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Gli internauti che si sono astenuti dallo schierarsi politicamente, hanno comunque condannato il rave party in quanto occasione di raduni di giovani che si lasciano andare all’abuso di alcol e sostanze stupefacenti; altri hanno apprezzato un intervento tempestivo da parte dello stato per evitare eventi drammatici che in passato la cronaca ha annoverato; non sono mancati commenti in cui si è fatto appello al rispetto di norme civili atte a mantenere l’ordine pubblico che deve esse “costituzionalmente protetto”.

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