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Roma, rapina contro il figlio e la fidanzata, il padre del ragazzo picchia il ladro

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Roma, il figlio e la fidanzata vengono rapinati ed il padre decide di farsi giustizia. In una notte di fine ottobre, una tranquilla passeggiata si è trasformata in un incubo per due adolescenti di circa 16 anni a Torpignattara, Roma. Mentre camminavano lungo via Filarete, due tossicodipendenti hanno tentato di rubare una catenina d’oro che indossavano, nonostante la resistenza dei giovani, i malintenzionati hanno iniziato ad aggredirli violentemente, fuggendo poi dalla scena del crimine.

Tornati a casa, i due fidanzatini adolescenti, entrambi sui 16 anni circa, hanno raccontato l’accaduto al padre di uno di loro. Mosso dalla rabbia e dal desiderio di giustizia, l’uomo ha deciso di non rivolgersi alle autorità per denunciare la rapina, ma ha deciso di prendere in mano la situazione e farsi giustizia da solo. Insieme al figlio ed alla fidanzata ha iniziato a cercare i responsabili per le strade del quartiere. Dopo pochi minuti, hanno riconosciuto uno dei ladri: un tossicodipendente di 30 anni, senza esitazione, il padre si è scagliato contro di lui, colpendolo ripetutamente con calci e pugni fino a quanto il tossicodipendente non si è accasciato al suolo.

Roma, il figlio e la fidanzata vengono rapinati, il padre si fa giustizia

L’aggressione in strada è stata interrotta solo dall’arrivo delle forze dell’ordine, allertate da alcuni passanti. Il ladro è stato trasportato d’urgenza all’ospedale San Giovanni in codice rosso, il 30enne ha riportato fratture scomposte del naso e dello zigomo. Ora, entrambi gli uomini devono affrontare le conseguenze legali delle loro azioni: il 30 enne è stato accusato di tentata rapina e lesioni, mentre il padre dell’adolescente è sotto dovrà rispondere alle accuse per lesioni gravi.

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rapinaLa condotta di questo padre “giustiziere” che ha cercato di farsi giustizia da solo dopo la rapina ai danni del figlio e della sua fidanzata ha diviso l’opinione tra chi ha trovato il suo gesto avventato e chi invece da genitore lo ha compreso ma non giustificato perché alla fine il malvivente è finito in ospedale in codice rosso e le sue stesse azioni hanno avuto conseguenze.

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