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Se in un mondo pieno di egoismo, indifferenza e false apparenze riesci ancora a restare umano, questa lettera è per te

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Dedicata a coloro che in questo mondo pieno di egoismo, di indifferenza, di false apparenze, riescono ancora a restare umani.

Può essere estenuante, in molte circostanze, vivere dovendo sopportare la continua mancanza di umanità, l’egoismo assurto a forma e stile di vita, l’assenza di empatia, di compassione.

Svegliarsi ogni giorno e leggere di qualche azione cruenta, sentire per radio dell’ennesimo episodio guidato dal bisogno di sovrastare il prossimo, delegittimare il diverso, calpestare l’essenza di ogni essere umano.

Apprendere, senza quasi più stupirsene, l’indifferenza di coloro che dovrebbero guidare i popoli, suggerire soluzioni capaci di conciliare, auspicare atti di clemenza quando non di vero e proprio compromesso, capaci di porre l’essere umano e gli individui sullo scalino più alto della scala dei valori.

Non si tratta di fare l’ennesima omelia contro questo o a favore di quell’altro, ma di rendersi conto che è la nostra sensibilità ad essere messa continuamente sotto scacco.

Volti, sentimenti, vite che spesso sono solo immagini con le quali riempire copertine, anonimi esempi sui quali farsi belli per tentare di comunicare qualche improbabile nuova idea e diventare la nuova star del potere del momento.

Finisce allora che tutte queste storie, queste vite messe ai margini, ti si stringano tra le mascelle serrate per l’impotenza a fare qualcosa di concreto, ti pesino sullo stomaco come un peso che senti come fosse il tuo, ti martellino sulle tempie quando leggi le ultime news di Twitter o di Facebook.

Perché la sensibilità e la compassione non sono slogan validi per una copertina o una campagna di marketing, ma valori reali, concreti, sui quali impegnarsi e mettere in gioco una parte delle nostre effimere e, spesso superficiali, certezze.

Se poi ti accorgi, ed è la cosa peggiore, che questo vuoto e questa apatia verso chi ha bisogno e chiede solo una mano, sono diventati atteggiamenti comuni, naturali.

Ti chiedi forse se non sia meglio chiudere tutto e diventare come loro, far sempre finta che nulla ti tocchi e che niente possa scalfire le tue certezze ed i tuoi pseudo – valori.
Una sorta di asettico e dorato limbo nel quale nascondere la parte più pura che dovrebbe caratterizzare ogni essere umano.

Quella capace di sentire una richiesta di aiuto anche quando è silenziosa, perchè tu hai tolto l’audio dal tuo dispositivo interiore, dalla tua anima.

Occorrerebbe che ogni individuo sapesse mettere da parte la propria smania di apparire sempre al top, di mostrare solo i risultati ottenuti ed i traguardi superati, e imparasse a considerare la vita come qualcosa che non è solo successo e menefreghismo, ma un atto di responsabilità.

Prima di tutto verso se stessi e verso la propria specie. Quella umana.
Non so se anche tu che stai leggendo queste parole appartieni ancora a questa schiera di indomiti innamorati della vita e delle persone, magari esausto e disilluso come tanti che dopo aver sognato un mondo veramente migliore, hanno riposto sogni e speranze in qualche cassetto polveroso.

E se anche tu attendi un segnale, una speranza, una fiamma che sappia farti scorgere, in questo buio, una mano che chieda aiuto e che dimostri amore e riconoscenza.

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