Curioso botta e risposta a distanza tra Selvaggia Lucarelli e Laura Pausini. Il tema è quello dell’alimentazione vegetariana o meno.
Recentemente, un singolare confronto ha preso forma tra Laura Pausini e Selvaggia Lucarelli, stimolato da un’intervista radiofonica in cui la cantante descriveva il suo “hamburger perfetto”. Durante la trasmissione “Pinocchio” su Radio Deejay, Pausini ha delineato la sua ricetta ideale per un hamburger, preferendo il pollo fritto al manzo e sottolineando l’aggiunta generosa di maionese.
Tuttavia, queste dichiarazioni hanno suscitato la reazione di Selvaggia Lucarelli, nota per il suo impegno verso un’alimentazione più responsabile e orientata al vegetarianismo. La giornalista e critica televisiva non ha tardato a esprimere il suo disappunto sui social media, criticando la leggerezza con cui Pausini ha trattato il tema del consumo di carne in un periodo di crescente sensibilità verso le questioni ambientali e di benessere animale.
Lucarelli ha condiviso sulle sue stories di Instagram un messaggio diretto, sottolineando le implicazioni etiche del consumo di pollo, in particolare quello broiler, che rappresenta la grande maggioranza del pollo disponibile sul mercato. Ha descritto la rapidità con cui questi animali vengono fatti crescere, spesso con gravi conseguenze sulla loro salute e benessere, culminando in una vita breve e dolorosa:
“Un pollo selezionato geneticamente per essere già pronto in 30-40 giorni. Un pulcino troppo grasso che non si regge neppure sulle zampe e che talvolta muore soffocato dal suo stesso peso prima di arrivare al macello.”
La critica di Lucarelli non si ferma alla scelta dell’hamburger di pollo, ma si estende alla responsabilità dei personaggi pubblici nel promuovere modelli di consumo. “È davvero un peccato nel 2024 vedere un personaggio pubblico con un seguito così enorme fare un’ode all’hamburger” ha dichiarato, enfatizzando come, in un’epoca di cambiamenti climatici e pandemie, sarebbe doveroso da parte delle celebrità promuovere un’alimentazione più sostenibile.
In chiusura, Lucarelli ha riflettuto sulla propria esperienza personale e sulle responsabilità etiche che derivano dalla consapevolezza:
“Non mi piace colpevolizzare i carnivori, lo sono stata (carnivora) e non sono migliore di nessuno, ma trovo che una pandemia, in piena fase di cambiamento climatico e con così tante informazioni sugli allevamenti intensivi, la mia generazione abbia il dovere di informarsi.”
Ha quindi sollecitato un dibattito più maturo e consapevole sull’alimentazione sostenibile, o almeno a evitare di promuovere in modo superficiale cibi che hanno un impatto negativo sugli animali e sul pianeta.
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