Sophie Codegoni è stata recentemente al centro di un attacco social incredibile, coinvolgendo anche la figlia Celine in una situazione terribile: un’accusa gravissima ed infondata è stata rivolta all’ex gieffina, diventando virale sul web. Nonostante ciò, Sophie non ha permesso che l’incidente passasse inosservato, rispondendo con fermezza e trovando il consenso dei suoi ammiratori.
Sophie Codegoni ha dovuto difendere non solo la figlia Celine, ma anche se stessa, dato che l’accusa era diretta principalmente a lei. Questa brutta vicenda è forse una delle peggiori che Sophie ha dovuto affrontare da quando è diventata famosa. Non si sarebbe mai aspettata tanta cattiveria gratuita, ma la realtà dei fatti è questa e quindi l’ex gieffina ha trovato la forza per rispondere decisamente a tono.
Sophie Codegoni e la figlia Celine sono state accusate pesantemente. Prima di rivelare cosa ha scritto l’hater, riportiamo la risposta di Sophie Codegoni, che parlando di quanto detto a lei e a sua figlia Celine in relazione a quell’accusa vergognosa, ha detto: “Sei lo schifo di persona. Vomito per la tua cattiveria, ne scrivi di cose ma questa è davvero pessima e cattiva oltre ogni limite! Guardati allo specchio e vergognati per la persona che sei, schifoso. E ricorda che nella vita tutto torna indietro, attento”.
Sophie Codegoni risponde all’attacco dell’hater
L’ex gieffina ha risposto a tono ad un hater che le aveva scritto sul suo profilo Instagram: “Ma sai che le frega a questa della figlia? Se crepa, le fa un favore”. La Codegoni aveva annunciato precedentemente che la piccola si era sottoposta ad una vaccinazione. In un primo momento stava benissimo, poi è iniziata a salire la febbre fino a 38.6. Sophie ha pubblicato un’immagine con Celine, in cui si è mostrata dispiaciuta per la temperatura alta della figlia, ma c’è chi non le ha creduto. E le ha fatto l’accusa più infamante.
La speranza di Sophie Codegoni e degli ammiratori della ragazza è che attacchi così gravi non ci siano mai più. Ma purtroppo i vip, spesso e volentieri, sono costretti a fare i conti con giudizi o insulti che sono incredibilmente offensivi.
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