Trattarsi bene, una delle cose più difficili da fare. Se qualcuno ci tratta male e la convivenza non è obbligatoria, prendiamo l’iniziativa di trattare noi stessi nel miglior modo possibile: andiamocene.
Allontanarsi, prendere le distanze, ci salva. Salva la nostra salute emotiva, la nostra dignità. Ogni giorno ci imbattiamo in persone con i volti chiusi, che sputano fuoco e si rifiutano di sorridere, a chiunque e chiunque esse siano.
Se prestiamo attenzione, notiamo che ci sono persino commessi accigliati; non sembrano aver bisogno dei clienti per sopravvivere.
È certo che la vita è amara e spesso ci offre pochi motivi per sorridere, ma coltivare l’acidità non fa altro che peggiorare le cose.
Ci sono persone che imprecano nel traffico, in coda agli sportelli della banca, al mercato, seduti al tavolino di un bar.
Sono di cattivo umore quando si svegliano presto, quando dormono troppo, quando arrivano in anticipo, quando sono in ritardo, quando perdono tempo.
Non amano stare tra la gente, ma non vogliono nemmeno restare soli.
Si arrabbiano se un amico viene licenziato, ma si arrabbiano anche quando questo amico li chiama.
E allo stesso modo ci sono persone che si svegliano amareggiate e vanno a dormire ancora più amareggiate.
Certo, ognuno ha il diritto di svegliarsi come crede, di non sentirsi allegro, di non sentirsi bene e di prendersela con il mondo intero ogni giorno.
Nella vita occorre una grande forza e solo il coraggio di non soccombere alla avversità ci permette di continuare ad amarla.
Ci deve essere un limite all’amarezza o ci allontanerà da tutto e da tutti coloro che potrebbero aiutarci a sorridere di nuovo.
Sfortunatamente, nessuno di noi può evitare di imbattersi nel cattivo umore altrui, di incontrare chi scaglia frecce avvelenate, chi è scortese senza averne motivo, senza nessuna ragione.
In guerra con il mondo, queste persone cercheranno di diffondere l’infelicità ovunque vadano, perché non riescono ad essere felici e non riescono a sopportare la felicita altrui.
Spetta a noi, quindi, non lasciarci colpire dai loro dardi, di non cadere e non affondare tra le loro tempeste.
Non è facile vivere con chi sa solo essere duro e scortese con tutti e nessuno merita di essere l’obiettivo di aggressioni che non hanno nulla a che fare con la sua vita.
La cosa migliore da fare, se siamo costretti a convivere (negli ambienti di lavoro, ad esempio) con persone del genere, è ignorarle, essere sordi; altrimenti ci ammaliamo.
Se qualcuno ci tratta male e la convivenza non è obbligatoria, prendiamo l’iniziativa di trattare noi stessi nel miglior modo possibile: andiamo via.
Le fughe strategiche ci salvano. Sempre.
This post was last modified on 27 Aprile 2019 18:54
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