Lilli Gruber ha voluto condividere pubblicamente il suo dolore per la perdita di una persona che per lei non è stata solo un collega, ma un punto di riferimento umano. Parole cariche di commozione quelle con cui ha descritto Giorgio Armani come un “compagno di viaggio unico”, capace di accompagnarla con discrezione e rispetto in ogni tappa della sua carriera. Un’intesa nata da una collaborazione e diventata affetto sincero, che oggi lascia un’assenza difficile da colmare.
A 91 anni si è spento Giorgio Armani, lasciando un’impronta indelebile non solo nel mondo della moda, ma anche nelle vite di chi ha avuto l’onore di lavorare con lui. Il suo addio, annunciato nel pomeriggio del 4 settembre, ha acceso una valanga di reazioni affettuose e messaggi di cordoglio, a testimonianza del suo impatto su più generazioni e settori.
“Per me, Giorgio è stato molto più di uno stilista: è stato una presenza rassicurante, una guida silenziosa”, ha dichiarato Lilli Gruber con voce spezzata dall’emozione. Il loro legame andava ben oltre l’aspetto estetico o il look televisivo: Armani l’ha accompagnata con sensibilità e rispetto lungo il suo percorso personale e professionale. Un gesto d’amore tradotto nella stoffa dei suoi abiti, ma soprattutto nella sua costante vicinanza.
Gruber ha anche sottolineato l’impatto rivoluzionario che Armani ha avuto nel ridefinire la figura femminile nel lavoro. “È stato tra i primi a immaginare una donna professionista libera dai cliché, contribuendo a scardinare barriere maschiliste ancora troppo radicate”.
Il dolore di Lilli si intreccia con quello collettivo: “Con la sua morte perdiamo uno degli italiani che più hanno segnato la nostra epoca. E io, personalmente, perdo un amico raro, insostituibile, che ha lasciato un vuoto che nulla potrà riempire”.
Dal mondo dello spettacolo a quello dello sport, in tanti hanno voluto omaggiare il genio di Armani. Celebrità come Julia Roberts, Anne Hathaway, Laura Pausini, Chiara Ferragni ed Emanuela Fanelli hanno espresso la loro gratitudine e il loro affetto, ricordando l’uomo prima ancora che il designer.
Anche le grandi squadre sportive hanno reso omaggio a chi ha vestito le loro vittorie: Juventus, Napoli e la Nazionale italiana hanno salutato con rispetto lo stilista che ha portato l’eleganza anche nel calcio. Il presidente della FIGC Gravina lo ha definito “un simbolo di eccellenza che ha reso orgoglioso l’intero Paese”.
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