Un matrimonio appena celebrato e poi la tragedia: il mondo della musica sotto shock

Sembra la sceneggiatura di un film, eppure è una vicenda reale: quella di un artista la cui esistenza è stata un intreccio di sogni, cadute e una struggente rinascita, fino al tragico epilogo. Il panorama rock internazionale saluta con commozione la voce simbolo di una storica band losangelina degli anni ’80, che aveva saputo scuotere le scene con un’energia cruda e potente. David Patrick Roach si è spento nel sonno il 2 agosto, a 59 anni, pochi giorni dopo aver celebrato il matrimonio con la sua compagna, Jennifer Michael, durante una cerimonia raccolta al Chihuly Sanctuary di Omaha, Nebraska. Era il 19 luglio. La malattia, ormai giunta al culmine, non gli lasciava più scampo.

L’evento, intimo e carico di significato, ha visto la partecipazione di una cerchia ristretta: amici storici, parenti e alcuni fan affezionati, alcuni dei quali indossavano le consumate t-shirt dei Junkyard, la band che Roach aveva fondato nel 1986 e che, per un periodo, sembrò potersi contendere l’eredità dei Guns N’ Roses. Ma quell’uomo non era più il ribelle autodistruttivo dei tempi d’oro. In un’intervista concessa il 1° agosto al New York Times, la sua voce era carica di emozione: “Voglio trascorrere quel che resta della mia vita recuperando ciò che ho perso. Ho attraversato relazioni fallite e caos, ma ora è tutto dietro di me. Jennifer è straordinaria. Desideriamo soltanto serenità e amore”. Il giorno successivo, la sua voce si è spenta per sempre.

Un amore nato tra le ferite, finito troppo presto

Jennifer Michael, 49 anni, originaria del Nebraska, aveva incontrato David nel dicembre 2022, grazie a un semplice commento sotto un post su Facebook. Due destini lontani, due percorsi segnati dal dolore: lei reduce da un divorzio dopo venticinque anni di matrimonio, lui alla ricerca di pace dopo una vita vissuta al limite, tra gloria e distruzione. Il loro legame si è costruito tra telefonate e un primo incontro ad Austin nel maggio 2023. Poco dopo, Roach lasciava il Texas per trasferirsi nel Midwest, deciso a cominciare una nuova vita con lei. Ritrovarono la felicità nei gesti quotidiani: mercatini, escursioni, musica dal vivo. Un’esistenza semplice, finalmente condivisa.

Tuttavia, quella felicità fu presto spezzata da una diagnosi impietosa. Un linfonodo ingrossato rivelò un carcinoma squamoso avanzato che aveva colpito testa, gola e collo. Roach non si sottoponeva a controlli medici da decenni e, quando lo fece, era già tardi. Le cure furono dure e senza successo. All’inizio del 2025, il cancro aveva invaso anche i polmoni e il fegato. Jennifer, da compagna si trasformò in assistente: lasciò il lavoro per prendersi cura di lui a tempo pieno, arrivando perfino a vendere il proprio plasma per sostenere le spese mediche. Incoraggiata dagli amici dei Junkyard, avviò infine una raccolta fondi. “Mi vergognavo, pensavo che dovessimo farcela da soli”, ha raccontato. “Ma l’affetto dei fan e degli amici è stato travolgente”.

Un addio degno di una vita vissuta con intensità

David Roach ha lasciato questa vita come l’aveva affrontata: con passione, dignità e amore. Al suo fianco c’era la donna che gli aveva ridato luce, colei che era riuscita a spegnere il buio che lo aveva accompagnato per anni. Ora, al posto delle urla nei microfoni, resta un silenzio profondo. Ma chi ha ascoltato la sua voce e conosciuto il suo cammino, conserverà il ricordo di un uomo che, proprio nel suo ultimo anno, ha vissuto con autenticità come mai prima.