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Una tragedia che non dovrebbe mai accadere: Kelly muore in viaggio di nozze, il racconto straziante del marito

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Ci sono storie che vorremmo non dover raccontare mai. Vicende che sembrano appartenere a un incubo e che invece accadono realmente, lasciandoci sgomenti e profondamente addolorati. Questa è la storia di un amore bellissimo, di un matrimonio appena celebrato, di un viaggio di nozze da sogno trasformato in tragedia. La protagonista, Kelly Clarke, aveva solo 24 anni. E purtroppo, oggi, parliamo di lei al passato.

Kelly si trovava con suo marito Chase alle isole Fiji per celebrare la loro luna di miele. Un luogo incantevole, nel cuore dell’Oceano Pacifico, a due passi dalla loro casa in Australia. Tutto sembrava perfetto, finché una sera, durante una normale uscita tra musica e risate, Kelly ha iniziato a sentirsi male. Portata d’urgenza in ospedale, le sue condizioni sono apparse gravi sin da subito. Poche ore dopo, il dramma: la giovane non ce l’ha fatta.

In Australia, Kelly lavorava come infermiera all’ospedale pediatrico di Westmead, ed era ben consapevole dei sintomi e dei segnali di diverse patologie. Eppure, tutto è accaduto in modo fulmineo. I primi sintomi – dolori addominali, poi febbre altissima – avevano fatto pensare a un caso di tifo. Solo venti minuti dopo aver accusato i primi malesseri, Kelly è stata ricoverata. Suo marito Chase, intervistato dal Daily Mail, ha raccontato quei terribili momenti: “Era terrorizzata, mi stringeva e mi diceva che aveva paura di morire”.

Il decorso è stato devastante. Kelly ha subito un choc settico causato da una polmonite fulminante. Ha smesso quasi subito di respirare autonomamente, ha sofferto forti dolori e ha avuto ben cinque arresti cardiaci in meno di un’ora. Alla fine, il suo corpo non ha più resistito.

Secondo le ricostruzioni, Kelly potrebbe aver trascurato alcuni sintomi nei giorni precedenti. La malattia, non diagnosticata in tempo, si è aggravata fino a diventare fatale. Ma la tragedia non si è fermata lì.

Il dolore per la perdita di Kelly è stato aggravato da un ulteriore ostacolo: il rimpatrio della salma. Come riportato dal Daily Mail, riportare il corpo della giovane in Australia richiede circa 60mila dollari australiani, una cifra enorme ma comune per i trasferimenti a lunga distanza nella zona della Melanesia.

Per aiutare la famiglia, amici e conoscenti hanno avviato una campagna di raccolta fondi su GoFundMe. Grazie alla generosità di centinaia di persone, sono già stati raccolti oltre 51mila dollari. Un aiuto prezioso per sostenere Chase e i familiari in questo momento drammatico.

Un amore interrotto troppo presto, una vita spezzata in un momento che avrebbe dovuto essere tra i più felici. E invece resta il dolore, il ricordo e la solidarietà di chi, anche solo con un piccolo gesto, vuole essere vicino a chi ha perso tutto.

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