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Vannacci la spara ancora grossa, parole durissime su Sanremo e il giudizio su Mengoni: “I gay stanno…”

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Roberto Vannacci, un nome che ultimamente fa discutere, ha lanciato delle dichiarazioni forti, affermando che ci sono forze in gioco che mirano a “sfasciare la famiglia”.

Queste forze, secondo lui, sono rappresentate da gruppi influenti e pressioni sociali che spaziano dall’accettazione dell’omosessualità all’ambientalismo. Vannacci, che ha avuto problemi con la legge e che è stato anche sospeso dal suo ruolo nel ministero della Difesa, ha espresso questi concetti in un’intervista profonda con il Corriere della Sera, dove ha anche accennato alla possibilità di candidarsi con la Lega e ha parlato di figure storiche come Benito Mussolini, definendolo uno statista.

Generale Vannacci, le parole gravi su Mengoni

Il generale non risparmia commenti neanche sulla politica attuale, descrivendo Giorgia Meloni come una donna di carisma. Invece, per quanto riguarda Elly Schlein, afferma di non poterla giudicare, soprattutto perché ha difficoltà a comprendere i suoi discorsi. Non manca di toccare anche il tema di Sanremo, con un riferimento a Marco Mengoni vestito con la gonna, dicendo che si è fatto una “risatina sotto i baffi”, considerando tali scelte non come libertà individuale ma come imposizioni culturali.

Vannacci la spara ancora grossa, parole durissime su Sanremo e il giudizio su Mengoni: "I gay stanno..."

Il generale prosegue con delle teorie che sfiorano il complottismo, parlando di una strategia di desensibilizzazione della società verso l’omosessualità e un contrasto con la religione che lui non ritiene reale, perché per lui la religione è sinonimo di amore. Secondo Vannacci, la “cancel culture” e la “cultura woke” sono pericolose perché secondo lui mirano alla distruzione della famiglia, che porta a un maggior consumo individuale.

Vannacci la spara ancora grossa, parole durissime su Sanremo e il giudizio su Mengoni: "I gay stanno..."

Vannacci punta il dito contro “i gruppi di potere, le lobby, i gruppi di pressione” che si occupano di vari temi sociali, da quelli LGBT a quelli ambientalistici. Secondo lui, questi gruppi potrebbero portare alla rovina dell’Occidente, che verrebbe sopraffatto mentre altre parti del mondo seguono una direzione opposta.

Quanto al suo futuro, Vannacci rimane aperto alle possibilità, compresa la candidatura con la Lega, ma ammette di non aver ancora deciso, cercando di valutare dove potrebbe essere più utile. Non manca di riflettere anche sul passato, ricordando i suoi voti a destra durante la Prima Repubblica, ma anche il suo apprezzamento per figure di sinistra, come Marco Rizzo, citando parole che lo hanno colpito su temi sociali e storici.

In questa narrazione, Vannacci emerge come una figura complessa, attaccata alle sue convinzioni, pronta a sfidare il pensiero dominante e a prendere posizioni spesso controcorrente. Resta da vedere come queste idee si tradurranno in azioni concrete nel suo eventuale futuro politico.

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