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Variante Omicron “possibile fine della pandemia”. Il virologo Arnaldo Caruso spiega la teoria

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Arnaldo Caruso, presidente dei virologi, ha dichiarato che la variante Omicron potrebbe segnare la fine dell’incubo iniziato nel 2020 a causa del Coronavirus. Alcune precisazioni, in merito a tale teoria, sono state offerte anche dal microbiologo Andrea Crisanto che ha dato buone speranze, con l’arrivo della variante Omicron, su una possibile liberazione dalla morsa che ha attanagliato il mondo.

Come si spiega tale prospettiva? Il ragionamento è semplice: la variante Omicron è caratterizzata da un elevato grado di trasmissibilità, ossia può propagarsi molto velocemente tra gli uomini, ma al tempo stesso è connotata da sintomi lievi che qualcuno ha associato ad un semplice raffreddore con lieve dolore alla gola.

Così concepita, la variante Omicron, finisce per ”adattarsi” al corpo umano, invece di decretarne la fine. Ecco perché tale adattabilità potrebbe segnare un punto di svolta, permettendo al mondo intero di vedere la luce in fondo al tunnel.

Variante Omicron: forse la fine della pandemia è vicina

Arnaldo Caruso, presidente della Società Italiana di Virologia (Siv-Isv), esprimendosi all’Adnkronos salute, ha chiarito, in termini molto semplici, il ”comportamento” del virus al quale conviene maggiormente, adesso, attuare una sorta di convivenza con il corpo umano, non nuocendo più all’uomo in maniera letale come all’inizio della pandemia.

”Non gli conviene più eliminare l’ospite, bensì conviverci”, ha chiosato l’esperto, al termine del l’illuminante ed esaustiva spiegazione. In sostanza, è come se gli studiosi fossero in attesa di una sorta di ”adattamento” del virus, ciò che sembra stia accadendo con la variante Omicron.

”Più dá pochi sintomi o addirittura nessun sintomo, più un virus ha la possibilità di trasmettersi, di continuare la sua corsa e di prevalere nella sua forma più contagiosa, più veloce ma più mite, su tutte le altre varianti”, ha precisato, infine, il virologo.

Tuttavia, è d’obbligo avvertire che i dati attualmente nelle mani degli studiosi non sono tanti, per cui saranno ancora necessari diversi accertamenti ed approfondimenti in merito alla questione che potrebbe segnare l’epilogo della pandemia. La variante Omicron ha sostanzialmente modificato la proteina Spike, oltre ad altre proteine che sono la causa dell’aggressività del virus. Per comprendere a fondo cosa stia accadendo esattamente, bisognerà effettuare degli esami di laboratorio approfonditi sulla variante Omicron.

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