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La veggente che custodisce la statua della Madonna che piange sangue scompare misteriosamente: l’ultimo messaggio prima di sparire

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La scomparsa misteriosa della sedicente veggente che custodisce la statua della Madonna che piange sangue ha alimentato sospetti e dubbi su di lei che potrebbe aver deciso di scomparire per via del forte peso mediatico che ha finito per pressarla. A Trevignano Romano, paese sopra il lago di Bracciano, da giorni non si hanno notizie di lei: Gisella Cardia, nota anche come Cardia e come Maria Giuseppa Scarpulla, pare essere scomparsa nel nulla saltando il consueto appuntamento che mensile fissa con i suoi sostenitori davanti alla croce blu in paese.

Prima che il giallo si infittisse nella comunità di Trevignano Romano, l’attenzione mediatica era stata calamitata dall’evento “miracoloso” della Madonna che piange sangue, come spesso accade in presenza di simili casi con lo scopo di capire l’autenticità del fenomeno per comprendere se si tratta di una vera manifestazione di fede.

Ma chi è la sedicente veggente Cardia? La donna negli ultimi anni si è trasferita nel comune laziale, ed il suo passato non è di certo immacolato visto che la 53enne è un’ex imprenditrice condannata nel 2013 per bancarotta fraudolenta, pena che le è costata due anni di reclusione. Dopo aver chiuso i suoi conti con la giustizia la veggente si è trasferita a Trevignano Romano rivendicando la sua capacità di realizzare guarigioni miracolose ed esaudire altre grazie.

La veggente che custodisce la statua della Madonna che piange sparisce misteriosamente

La svolta nella vita di Gisella Cardia si deve, da quello che ha raccontato, ad un pellegrinaggio a Medugorje nel 2013 dove ha scoperto che la statuetta della Vergine che si portava dietro aveva iniziato a lacrimare, dopo aver condiviso la sua storia quell’oggetto sacro è diventato simbolo di devozione a cui si sono rivolti negli anni tanti fedeli.

gisella cardia veggente

Negli ultimi anni alcuni suoi seguaci sono tornati sui propri passi accusando la veggente di avergli sottratto ingenti somme, minacciandoli indirettamente attraverso messaggi apocalittici quali gli ultimi di cui si ha testimonianza: “I figli delle tenebre vi stanno attanagliando, ricordate che la sofferenza offerta sarà grazia”; “Siate sempre pronti, perché questa battaglia sarà forte e tutto sboccherà in una grave guerra, ma ancora voi continuate a vivere come sempre e con indifferenza. Aprite i vostri cuori figli, i vostri cuori di pietra e fate entrare la luce di Dio”.

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Sulla vicenda ha avviato delle indagini un investigatore privato, al termine delle quali ha presentato un esposto contro la veggente accusandola di aver inscenato tutto, dopo aver analizzato le lacrime della statua e scoprendo che si tratta non di sangue umano ma di maiale. Spetta alla procura di Civitavecchia valutare se aprire un’indagine, a sua volta la diocesi di Civitacastellana ha istituito una commissione per eseguire i dovuti approfondimenti sulla vicenda e così accertare la veridicità dell’evento che si è ripetuto nella comunità laziale che è sita tra la costa settentrionale del lago di Bracciano ed il Monte di Rocca Romana.

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