Un Vittorio Sgarbi inedito, fragile, provato dalla malattia. Il critico d’arte, noto per il suo temperamento acceso e la sua presenza costante nei dibattiti televisivi, si è raccontato con parole dolorose e sincere in un’intervista rilasciata a Repubblica. Il suo stato di salute lo ha costretto a rallentare drasticamente i ritmi, e oggi si trova ad affrontare un periodo di grande sofferenza fisica e mentale.
Il declino della salute di Sgarbi: ‘Faccio fatica in tutto’
“Ho perso parecchi chili. Faccio fatica in tutto. Riesco a tratti ancora a lavorare. Ho sempre dormito poco. Ora passo molto tempo a letto”, ha confessato senza filtri. La sua voce, un tempo carica di energia e veemenza, oggi appare grave, lenta, quasi spenta. Per chi lo ha sempre visto come un guerriero instancabile, questa rivelazione rappresenta un vero shock.
Il futuro incerto e la malinconia che lo avvolge
Alla domanda sul suo futuro, Sgarbi ha risposto con una riflessione amara: “È una domanda che non posso evitare, sapendo oltretutto che la mia attuale malinconia o depressione è una condizione morale e fisica che non posso evitare. Come abbiamo il corpo, così ci sono anche le ombre della mente, dei pensieri, fantasmi che sono con noi e che non posso allontanare”.
Un malessere che sembra coglierlo alla sprovvista, come ha ammesso lui stesso: “Non ne avevo mai sofferto. Mi sembra un treno che si è fermato a una stazione sconosciuta”.
Difficoltà nel lavoro e la paura di perdere la vista
Oltre alla stanchezza e alla depressione, Sgarbi sta affrontando anche problemi alla vista, un aspetto particolarmente drammatico per uno storico dell’arte: “Faccio fatica, e poi vedo male: per uno storico dell’arte non è il massimo”, ha rivelato.
Nel suo racconto emergono solitudine e dolore, contrastati solo da un’attesa indefinita: “Il mio dolore, che contrasto con l’assenza e questa con l’attesa”.
Un’icona della cultura italiana alle prese con la fragilità
Vittorio Sgarbi ha sempre incarnato l’immagine dell’intellettuale irriverente, dello studioso battagliero, sempre pronto a difendere la sua visione dell’arte e della società con parole taglienti. Oggi, invece, si mostra sotto una luce diversa: quella di un uomo che lotta con la propria vulnerabilità, cercando un senso in un momento della vita che mai avrebbe immaginato di dover affrontare.