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Chiede il Green pass a un passeggero e viene presa per il collo e scaraventata a terra: addetta ai controlli in aeroporto subisce un’aggressione

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Addetta ai controlli aggredita all’aeroporto del Friuli Venezia Giulia: la donna ha subito un’aggressione che le ha provocato un trauma cranico con prognosi di 8 giorni, dopo aver chiesto il Green pass ad un uomo che stava per imbarcarsi. La 35enne dopo aver richiesto ad un uomo ed alla sua compagna i documenti necessari prima di imbarcarsi si è trovata a subire la reazione violenta del passeggero, che ha iniziato a prendere dapprima a calci e pugni gli oggetti a lui vicini per poi scagliarsi contro di lei.

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L’addetta ai controlli aggredita è un’impiegata del Trieste Airport di Ronchi dei Legionari: dopo essere stata scaraventata a terra ha sbattuto rovinosamente la testa a terra procurandosi un trauma cranico. Mentre andava in scena la reazione violenta del passeggero sono intervenuti alcuni colleghi e le forze dell’ordine che hanno bloccato l’aggressore e soccorso la donna, che è stata tempestivamente trasportata in ospedale.

Addetta controlli aggredita in aeroporto

Il commento del segretario della Fit Cisl Fvg sul caso dell’addetta ai controlli aggredita in aeroporto

Il segretario della Fit Cisl Fvg, Antonio Pittelli ha commentato l’aggressione subita dall’addetta ai controlli aggredita con tono di condanna: “[…] Questa è solo la punta dell’iceberg di un fenomeno che purtroppo si sta esasperando in tutto il settore dei servizi pubblici. Episodi del genere rischiano ormai di diventare quotidiani. Stiamo riscontrando e segnalando continui casi di aggressioni verbali nei confronti dei lavoratori front line non solo in aeroporto, ma nel trasporto pubblico locale e nei treni […]”.

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A proposito della contestazione subita dai lavoratori preposti ai controlli della documentazione e del Green pass, Pittelli ha detto: “Come Fit Cisl Fvg condanniamo fermamente ogni forma di violenza ed esprimiamo tutta la nostra solidarietà alla lavoratrice che è stata vittima di un gesto ingiustificabile. Non è possibile che chi svolge correttamente il proprio lavoro diventi un bersaglio. Chiediamo all’azienda di attivarsi in maniera celere per mettere in atto comportamenti preventivi che permettano a tutti lavorato del front line di operare in sicurezza”.

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