Anche se non si tratta della prima volta, a L’Aquila si è registrato un fenomeno insolito: una bara esplode dentro il loculo destando preoccupazione. Una casistica che si deve a fattori che trovano una spiegazione di natura fisica e chimica, ma che comunque rappresenta un fenomeno inconsueto.
Il sindaco del comune abruzzese Pierluigi Biondi ha voluto rassicurare la cittadinanza rendendo noto un comunicato nel quale ha spiegato: “Abbiamo immediatamente allertato la Asl che, però, non potrà intervenire prima di lunedì mattina. Sotto la supervisione del personale dell’Azienda sanitaria il personale di una ditta specializzata provvederà sia alla ripulitura dell’area sia al recupero del feretro che verrà nuovamente inumato”.
Dopo che la bara esplode dentro il loculo a L’Aquila si è provveduto a vietare l’accesso al pubblico dell’area coinvolta nell’esplosione, un divieto che resterà in vigore fino a quando il feretro non verrà di nuovo seppellito, e l’area non verrà ripulita.
Quello che è accaduto nel capoluogo abruzzese, ossia che una bara esplode dentro il loculo, anche se è un fenomeno particolarmente raro è noto, e di fatto una normativa specifica illustra come evitare che ciò avvenga. Nell’art. 30 del DPR 285/90, che fa riferimento al regolamento di polizia mortuaria, si precisa quello che è necessario fare per evitare la combustione di una bara, facendo attenzione alla fase della sua costruire e della chiusura. La normativa sottolinea che le pareti della bara devono essere dotate di un buon sostegno e contenimento: delle funzioni da ottenere utilizzando un solo pezzo in lunghezza con saldatura stabile, assicurata dall’uso di un collante di duratura presa.
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