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Carlo Cracco finisce nei guai per i debiti choc del suo ristorante in Galleria Vittorio Emanuele a Milano: “Persi 5 milioni di euro”

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L’apertura del ristorante in Galleria Vittorio Emanuele a Milano non ha portato fortuna a Carlo Cracco che dopo 5 anni di attività ha accumulato debiti, perdendo 4,6 milioni di euro. Il noto chef pur potendo beneficiare di una clientela d’élite e di una posizione centrale, a cui si aggiungono poi i prezzi sostanziosi del menù proposto al suo ristorante in Galleria a due passi dal Duomo, ha accumulato debiti a testimonianza del fatto che anche i rinomati chef negli ultimi anni sono stati costretti a fronteggiare non poche difficoltà.

I ben informati hanno riferito che Cracco avrebbe accumulato nella gestione del suo famoso ristorante meneghino un passivo che tende a superare i 4,6 milioni euro, a fronte di riserve per 4,8 milioni, con un impatto negativo sul patrimonio netto come emerso dall’ultima assemblea dei soci della Felix Srl, società che detiene le quote del ristorante.

Carlo Cracco i debiti del suo ristorante in Galleria

Carlo Cracco si sarebbe ritrovato con i conti in rosso dopo cinque anni di gestione del ristorante in Galleria, questo quanto reso noto da Affari Italiani che ha analizzato il fatturato del locale aperto nel 2018 dal famoso chef, il quale nella sua carriera si è guadagnato una stella Michelin. Sembrerebbe che il locale in Galleria Vittorio Emanuele a Milano di Carlo Cracco avrebbe concluso lo scorso anno con un bilancio in perdita di 409mila euro, sebbene il fatturato sia aumentato nel giro di un anno passando da 3,3 a 4,3 milioni. A pesare sul passivo è stata la voce ‘aumento dei costi di produzione’, con incremento nell’ultimo anno da 4 a 4,8 milioni di euro.

Carlo Cracco i debiti al ristorante Galleria

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La Felix Srl che detiene il ristorante in Galleria di Cracco ad oggi ha incanalato debiti per un totale di 7,3 milioni da separare in due raggruppamenti: verso i fornitori (3,1 milioni euro); verso le banche (3,8 milioni di euro). Di fatto il noto chef per aprire il suo locale aveva chiesto un finanziamento di 6 milioni che ha riscosso nel 2018 dalla Banca Popolare di Sondrio, con conseguente sospensione del rimborso durante la pandemia nel periodo compreso tra marzo 2020 ed ottobre 2021.

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