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Covid, le nuove disposizioni del Governo di Giorgia Meloni: “Cosa cambia per gli italiani”

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Il Governo capitano da Giorgia Meloni ha già previsto un cambio di rotta sulla questione Covid, introducendo nel corso del discorso al Senato, la nuova traiettoria da seguire a distanza di sei mesi dalla sospensione dello stato d’emergenza.

Il nuovo esecutivo, considerando il contesto attuale, relativo all’andamento dei contagi, ha reso noto quanto previsto dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, in un’ottica di progressivo ritorno alla normalità senza tralasciare i criteri di responsabilità. In base a quanto annunciato in una nota stampa dall’ufficio stampa del ministero della Salute, per affrontare con attenzione la questione Covid, si propone un cambio di rotta.

“Anche in base alle indicazioni prevalenti in ambito medico e scientifico, si procederà alla sospensione della pubblicazione giornaliera del bollettino dei dati relativi alla diffusione dell’epidemia, ai ricoveri e ai decessi, che sarà ora reso noto con cadenza settimanale, fatta salva la possibilità per le autorità competenti di acquisire in qualsiasi momento le informazioni necessarie al controllo della situazione e all’adozione dei provvedimenti del caso” – queste le nuove disposizioni da seguire.

Governo Meloni, cambio di rotta sui provvedimenti Covid

Si prevedono delle nuove misure disposte anche per il personale sanitario, in riferimento ai provvedimenti di sospensione per inadempienza all’obbligo vaccinale, con conseguente annullamento delle multe che sono entrate in vigore con l’approvazione del Decreto legge 44/21. Questo porterà dopo la scadenza delle norme in vigore al reintegro in servizio del personale che è stato oggetto di sospensione.

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Tra gli altri provvedimenti con cui il Governo Meloni ha deciso di affrontare la questione Covid si segnala poi la decadenza a partire dal primo novembre dell’obbligo di mascherine negli ospedali e nelle Rsa, così come negli ambulatori e nei centri diagnostici. Per quanto riguarda invece l’obbligo vaccinale, la cui scadenza è sancita per il 31 dicembre, e che riguarda il personale sanitario, in base alla nuova rotta impostata dall’esecutivo non si prevede un’eventuale proroga.

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