Denise Pipitone, lo spiazzante appello dei genitori: “Chiedete a Matteo Messina Denaro se sa dov’è nostra figlia”

Il nome di Matteo Messina Denaro è stato accostato al caso di Denise Pipitone, uno dei gialli insoluti di cui l’opinione pubblica parla più spesso da circa 20 anni, si ricorda che l’allora bambina è scomparsa misteriosamente nel nulla nel 2004 da Mazara del Vallo. Dopo l’arresto del super boss, latinante da 30 anni, i genitori di Denise hanno lanciato sui social un appello, avanzando una richiesta ufficiale, in quanto ritengono un diretto coinvolgimento tra Matteo Messina Denaro e la scomparsa di Denise Pipitone.

Un collegamento ipotizzato da Piera Maggio e da Pietro Pulizzi, tenendo conto del fatto che un covo del capomafia era sito a Campobello di Mazara, in provincia di Trapani. I genitori di Denise intervenendo su Facebook dopo l’arresto del boss di Cosa Nostra hanno fatto sentire la loro voce menzionando senza remore il nome di Matteo Messina Denaro, e chiedendogli nel caso di poter collaborare nella risoluzione del caso della figlia, che oggi sarebbe una ventenne se fosse ancora in vita. Il boss potrebbe sapere cosa sia realmente accaduto quel maledetto primo settembre del 2004, quando la piccola Denise sparì dopo essersi allontanata da casa della nonna materna.

Denise Pipitone, il misterioso legame con Matteo Messina Denaro

La speranza di Piera Maggio e di Pietro Pulizzi è che il capomafia possa rivelare qualche retroscena rilevante agli inquirenti: “Ci appelliamo a dei sentimenti forse assopiti, al vero senso dell’essere un genitore amorevole. Stato, magistrati, chiedete al boss Matteo Messina Denaro se sa dov’è la nostra Denise. Noi siamo convinti che se decidesse di fornire la risposta alla nostra domanda, metterebbe fine al nostro calvario. Piera Maggio e Pietro Pulizzi”.

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Un post che ha attirato l’attenzione degli internauti che si sono domandati il motivo di un ipotetico legame tra il caso della scomparsa di Denise e Messina Denaro, per poi rivolgere delle domande dirette in merito, a cui si è risposto con la seguente affermazione: “Nella vita tentare non nuoce. La nostra richiesta non è per accusarlo di qualcosa. Denise ha potuto dare fastidio anche su altri fronti, non è scontato ma è fattibile che qualcuno abbia voluto sapere. Credo che adesso il senso sia abbastanza chiaro”.

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